CONSULENZE IN TRIBUNALE, UNIONE COMMERCIALISTI: BASTA CON LE INCOMPATIBILITA’

10/08/2009 di

di MARCO CUSUMANO *

Basta con gli incarichi di consulenza affidati senza applicare i criteri previsti dalla legge. La denuncia è firmata dall’Unione Italiana Commercialisti, sezione di Latina, che ha scritto una lettera al presidente del Tribunale di Latina Guido Cerasoli.

«Intendiamo richiamare l’attenzione sull’attribuzione degli incarichi ai Consulenti tecnici d’ufficio, sulla rotazione nel conferimento degli stessi, sulla pubblicità dei nominativi scelti, sulla prevenzione e il controllo delle incompatibilità». Il sindacato, che in provincia raccoglie circa 200 iscritti, propone l’apertura di un tavolo di studio per la concertazione di una serie di protocolli d’intesa in grado di regolare il settore. L’intenzione è discutere sulle modalità di formazione dei Ctu tecnico-contabili, della definizione dei criteri di nomina ma anche della deontologia e delle sanzioni nei casi di incompatibilità.

Il sindacato fa riferimento anche a casi specifici di presunta incompatibilità: alcuni consulenti avrebbero infatti accettato incarichi che riguardavano parti in causa con le quali avevano già altri rapporti pendenti. Una sovrapposizione di consulenze che potrebbe minare l’indipendenza del professionista, come in una sorta di conflitto di interessi. Casi che saranno oggetto, eventualmente, di esposti da parte dell’Unione italiana commercialisti. Denunce, spesso anonime, si sono già registrate nei mesi scorsi ma ora l’intenzione è quella di avviare un percorso condiviso nella speranza di arrivare a punti concreti.

«La credibilità di una categoria – scrive l’Unione italiana commercialisti – deve infatti tradursi per il singolo commercialista in comportamenti concludenti, diligenti e virtuosi, rispondenti alle previsioni normative e deontologiche». «Auspichiamo – spiega Giuseppe Di Trento, presidente di Un.i.co Latina – la trasparenza e la rotazione negli incarichi di Ctu, nonché la prevenzione di situazioni di incompatibilità che sarebbero dannose per l’immagine della categoria intera».

Raccogliendo le opinioni dei giovani professionisti, aspiranti consulenti di ufficio, emerge un quadro di «incarichi affidati ai soliti noti, professionisti di indubbia competenza e professionalità, che tuttavia assorbono la quasi totalità degli incarichi togliendo di fatto la possibilità ai più giovani di crescere facendo esperienza». Un po’ lo stesso discorso sottolineato dai giovani avvocati che tentano di inserirsi in un “mercato” tanto complesso quanto delicato. (* Il Messaggero 10-08-2009)