LA CORTE DEI CONTI APRE UNA NUOVA INCHIESTA SU “VILLA FAZZONE”

08/08/2009 di

di MARCO CUSUMANO *

Un danno all’erario legato agli oneri concessori per i lavori nella villa intestata alla moglie e alla cugina del senatore del Pdl Claudio Fazzone, a Fondi. Lo ipotizza la Corte dei Conti che ha aperto un’inchiesta che servirà a chiarire eventuali danni indiretti collegati ai lavori di ingrandimento nella villa del senatore. Interventi che sono stati già oggetto di un processo culminato con tre condanne in primo e secondo grado. Ora però la questione viene affrontata da un punto di vista completamente diverso che potrebbe aprire la strada a responsabilità di altro genere, legate alla gestione del Comune di Fondi.


L’inchiesta è stata aperta da poco e sulla vicenda si mantiene il più stretto riserbo, forse anche in considerazione del particolare momento e della richiesta di scioglimento del Consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni criminali. Probabilmente gli accertamenti saranno orientati in particolare verso gli uffici comunali che, all’epoca, si occuparono delle autorizzazioni per i lavori nella villa. Si dovrà accertare un eventuale danno erariale, ambientale o di altro genere legato a quegli interventi.

Claudio FazzoneIl processo penale è arrivato al terzo grado: pende un ricorso in Cassazione contro la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Roma. Sotto accusa i lavori realizzati nella mega villa di 900 metri quadrati costruita ai piedi del Cucuruzzo. I giudici hanno condannato a un anno di reclusione (pena già condonata) e 40 mila euro di ammenda Stefania Peppe e Giulia Iodice, rispettivamente moglie e cugina del senatore. Confermata in secondo grado anche la condanna a 16 mesi per il geometra Filippo D’Angelis.

La storia di quella che tutti conoscono come “villa Fazzone” fece scalpore. Sulla carta la villa doveva essere un “fabbricato rurale” ma in realtà è stata gradualmente trasformata in un una grande residenza dotata di ogni comfort. Camere, cucine, bagni e addirittura le piscine. Un lusso che poco aveva a che vedere con il progetto originario che prevedeva la realizzazione di alcune mangiatoie per gli animali. Nell’agosto del 2007, con un decreto d’urgenza, il sostituto procuratore Giuseppe Miliano dispose il sequestro della villa. I sigilli furono apposti dagli uomini del “Nipaf” della Forestale.

Ma Claudio Fazzone non è mai stato implicato nell’inchiesta in quanto la villa non è intestata a suo nome. La Procura di Latina contestò sei atti del Comune di Fondi, tutti emessi in tempi record a favore della villa. Autorizzazioni edilizie e sanatorie che hanno permesso il graduale ingrandimento della villa. E che ora potrebbero nuovamente finire sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti che ha già disposto una consulenza tecnica. (* Il Messaggero 08-08-2009)