TESI GIA’ PRONTE, CONDANNATI I TUTOR DEL CEPU

21/06/2007 di
Si è concluso al tribunale di Urbino il processo per il “caso Cepu”, ovvero le tesi che sarebbero state comprate dai laureandi già pronte, dietro corrispettivo di qualche milione di vecchie lire. I giudici hanno condannato nove “tutor”, collaboratori esterni del Cepu di Urbino, e due studenti che si sono laureati con il supporto della società. Tra gli imputati anche una tutor di Latina: Cinzia G., condannata a due mesi.

Per tre dei nove tutor riconosciuti colpevoli – Leonardo L. di Città di Castello, ex responsabile della sezione urbinate della società, condannato a due anni e un mese; Mariantonia D. di Corato e Giulia Laura B. di Urbino, condannate entrambe a nove mesi – i giudici hanno ravvisato l’ipotesi associativa ai fini del compimento del reato, consistente nella violazione di una legge del 1925 (la n. 475 del 19 aprile) che reprime l’esecuzione, per conto di terzi, di tesi di laurea.
Due degli 11 imputati, Luigi S. di Cesena e Gianluigi P. di Cosenza, studenti che a suo tempo conseguirono il diploma di laurea con il supporto del Cepu, sono stati condannati a quattro mesi ciascuno per la violazione di un altro articolo della stessa legge, nel quale viene sanzionato l’utilizzo di tesi redatte da altri. Gli altri tutor finiti sotto processo sono Lucia B. di Urbino, Silvia M. di Pesaro, Raffaella F. di Cattolica, Davide B. di Fano e Antonio S. di Torino.
L’inchiesta aveva preso il via nell’ottobre 2000, dopo che l’allora dirigente del commissariato di polizia di Urbino, accompagnando una parente nella sede del Cepu per avere informazioni, aveva sospettato che venissero commesse delle irregolarità. Agli elementi raccolti in seguito alle indagini si era anche aggiunta la testimonianza di una ex tutor. Né il Cepu né i suoi dirigenti sono mai entrati nel procedimento, e la società non si è costituita parte civile. Le condanne sono rientrate tutte nell’indulto. (Il Messaggero, 21-06-2007)