GOLETTA VERDE: AL PREFETTO FRATTASI IL PREMIO AMICO DEL MARE

04/08/2009 di

Foci dei fiumi da codice rosso, depuratori non attivi, accessi negati alle spiagge e coste assaltate da abusi, cemento e da 10.000 posti
barca ipotizzati. Una serie di criticità che portano il Lazio al sesto posto in Italia per mare inquinato e aggressione della costa, con 2,8 infrazioni per km (la media nazionale è 2 infrazioni per km) e 232 infrazioni accertate e 100 persone denunciate. Sono i dati diffusi da Legambiente dopo il passaggio della Goletta Verde di fronte alle coste laziali.


I dati asono stati presentati dal presidente e dalla direttrice di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati e Cristiana Avenali, e dall’assessore regionale all’Ambiente Filiberto Zaratti. «Abbiamo concentrato l’attenzione sulle foci di fiumi e corsi d’acqua – ha detto Parlati – monitorando punti presi poco in considerazione dall’Arpa». I punti critici delle foci sono il fosso Astura e Portatore (in provincia di Latina), fosso Biffi, Arrone, Tevere e il fosso Vaccina a Ladispoli (in provincia di Roma), il fiume Marta a Viterbo. La situazione più critica alla foce del rio Santa Croce a Formia (Lt). «I dati di Legambiente sono un elemento in più – ha detto Zaratti – è una visione indipendente. Per l’abusivismo si stanno monitorando tutte le criticità con il nuovo ufficio guidato da Miglio per poi procedere con le demolizioni. Nel piano casa regionale l’articolo 6 è dedicato alla riqualificazione delle coste».

Zaratti ha poi continuando affermando come per difendere le coste «occorre integrare e incrociare il piano dei porti con quello della difesa della costa anche perché, di porti ce ne sono tanti e andrebbero razionalizzati». Goletta Verde ha poi assegnato anche le «bandiere nere», vessilli di criticità che si sono meritati località, amministrazioni e associazioni poco rispettose del litorale laziale. Cinque le bandiere nere assegnate: alla Provincia di Latina e al sindaco di Sabaudia per il progetto di riqualificazione del lago di Paola; per il comune di Anzio e per la Società Iniziative Portuali per i progetti dei rispettivi porti (quello nella cittadina laziale e quello di Fiumicino); per l’associazione dei balneari di Ostia che ha reso il 94,5% delle spiagge inaccessibili liberamente e per il comune di Ladispoli per la condizione di degrado che si perpetuata negli anni del Fosso di Vaccina.

«L’assalto alle coste laziali e gli accessi vietati alle spiagge vanno fermati – ha detto Avenali – da rivedere è anche la situazione dell’isola di Ponza dove da troppo tempo le sue spiagge sono chiuse». Goletta Verde ha anche analizzato le spiagge più frequentate della costa laziale assegnando le vele della «Guida blu 2009». La più pulita, anche se non con il massimo delle vele (5), è Ventotene a cui sono state date 4 vele, poi con 3 seguono Montalto di Castro, Sperlonga e Gaeta, con due Sabaudia, Tarquinia, Ostia, Ponza, San felice Circeo, Santa Marinella e con una sola, bocciatissime, Anzio e Nettuno.

Due infine i vincitori laziali del premio Legambiente «Amico del mare»: il prefetto di Latina, Bruno Frattasi per la sua lotta al controllo e al contrasto degli illeciti ambientali e lo stabilimento balneare «La Nave» di Gaeta per la sua gestione ecocompatibile.