COSTRINSERO RAGAZZE ROM A RUBARE, CONDANNE E SIGILLI AL CAMPO

21/07/2009 di

Dovranno scontare pene comprese tra cinque anni e due anni e mezzo di reclusione, nonchè pagare una provvisionale di 50mila euro. Non solo: i giudici hanno confermato anche il sequestro conservativo del campo rom di Latina dove risiedono e
il cui terreno risulta da loro regolarmente acquistato.


È arrivata anche dai giudici d’appello di Roma la conferma della condanna inflitta in primo grado nel dicembre 2008 a quattro rom di origine serba, accusati di aver malmenato, minacciato e ridotto in schiavitù due ragazze (di cui una minorenne), evitando di farle giocare e farle andare a scuola, costringendole a recarsi giornalmente a svolgere attività di accattonaggio e a commettere furti. Confermate le condanne a cinque anni di reclusione per Saban Djorgevic, e a due anni e mezzo ciascuno per Dragan, Mira e Goran Djorgevic, rispettivamente padre, madre e fratello dello stesso Saban. Per loro, già in primo grado, cadde l’accusa di riduzione in schiavitù, permanendo solo i maltrattamenti (per tutti) e la violenza sessuale (per il solo Saban Djorgevic). Secondo l’accusa, i quattro, nel 2007, a Roma e Latina, sottoposero a continue vessazioni fisiche e morali le due giovani obbligandole all’attività di accattonaggio e a rubare. Cosa ancor più grave, poi, costringendo la minorenne a subire anche atti sessuali. Le vittime si sono fin dal primo grado costituite parti civili con gli avvocati Maria Cristina Cerrato e Geraldine Pagano.