TESTIMONE SOFFRE DI CLAUSTROFOBIA, IL PROCESSO SI SVOLGE ALL’APERTO

30/06/2009 di

Soffre di claustrofobia e non può testimoniare durante il processo in un’aula del tribunale di Latina. La soluzione? Semplice: giudice e avvocati si trasferiscono nel parcheggio e l’udienza si svolge all’aperto. Il curioso episodio è capitato ieri mattina.

Il giudice monocratico De Robbio si è trovato di fronte a una scena non certo consueta. Una donna doveva testimoniare in un processo per abbandono di minore. Appena entrata nell’aula di piazza Buozzi, oltretutto una delle più ampie all’interno del tribunale, ha illustrato il suo problema al giudice presentando anche un certificato medico che attestava il suo disturbo: claustrofobia. De Robbio, preso atto del disagio della donna, ha deciso di “trasferire” l’udienza all’esterno, esattamente all’ingresso del parcheggio laterale del tribunale. Nessuna opposizione dalle parti in causa. Così il giudice, gli avvocati, il pubblico ministero, il cancelliere e l’operatore che registra le udienze si sono accollati fascicoli e strumentazione dirigendosi all’esterno. Immaginabile lo stupore di alcuni passanti che hanno visto la piccola comitiva in toga dirigersi verso il parcheggio del tribunale. Tutti in piedi hanno iniziato l’udienza all’aperto ascoltando la testimonianza della donna che ha risposto alle domande.