LATINA AMBIENTE, TUTTE LE ACCUSE DELLA PROCURA

27/06/2009 di

di MARCO CUSUMANO *

Abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture, inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Sono queste le accuse che la Procura di Latina muove nei confronti delle sei persone rinviate a giudizio mercoledì, dal giudice Nicola Iansiti, nell’udienza preliminare relativa all’inchiesta su Latina Ambiente.


Sotto accusa, a vario titolo, Mario Taglialatela, segretario generale del Comune di Latina (difeso dall’avvocato Corrado De Simone); Marco Fiorentino, ex presidente del consiglio d’amministrazione della società Latina Ambiente; Vincenzo Rondoni, ex assessore comunale e presidente di Ecoambiente; Giuseppe Caronna, ex amministratore delegato della Aspica srl e due imprenditori del settore rifiuti: Angelo Rubicondo e Pietro Colucci (della Wast Management Italia spa, socio di Latina Ambiente). Tutti compariranno davanti al collegio penale presieduto da Cinzia Parasporo il prossimo 30 ottobre.

Le accuse. Il sostituto procuratore Raffaella De Pasquale, titolare dell’indagine avviata nel 2005 e conclusa nel giugno 2008, contesta una serie di violazioni legate soprattutto all’affidamento di servizi e al noleggio di mezzi in uso a Latina Ambiente. Accuse molto simili all’inchiesta su Acqualatina. Colucci, Rondoni e Rubicondo (difesi dall’avvocato Giuseppe De Angelis) avrebbero sottoscritto contratti di locazione «omettendo di esperire apposita procedura di evidenza pubblica». Non fu indetto nessun bando pubblico che avrebbe permesso ad altre società di partecipare, con l’intenzione di favorire alcune imprese, in particolare la Wast Italia che – secondo l’accusa – ebbe un «ingiusto vantaggio patrimoniale costituito dal canone di locazione oltretutto per un valore superiore rispetto a quello dei mezzi locati, in tal modo agendo anche in frode alla convenzione stipulata tra il Comune di Latina e Latina Ambiente».

Noleggi irregolari. Le locazioni contestate riguardano decine di mezzi di lavoro, come un veicolo “Iveco” affittato a 29.000 euro all’anno. Un altro contratto riguarda la locazione di 22 veicoli per 36.393 euro al mese. E ancora viene contestata la locazione di alcuni mezzi Piaggio Apecar con canoni di 385,53 euro mensili.

Servizi di pulizia. La Procura contesta a Mario Taglialatela di non aver provveduto al recupero della somma di 358,235 euro «corrisposta indebitamente alla società Latina Ambiente negli anni 2000, 2001 e 2002 come corrispettivo del servizio di pulizia del mercato annonario, servizio in realtà contemplato e dunque remunerato dalla convenzione tra Latina Ambiente e Comune di Latina». In questo modo Taglialatela avrebbe procurato un vantaggio a Latina Ambiente, società nella quale ricopriva il ruolo di consigliere e presidente del Cda fino al luglio 2006.

Contestato anche il mancato servizio di lavaggio settimanale dei cassonetti e lo svuotamento dei contenitori della differenziata: secondo l’accusa ciò comportò un «rilevante degrado dell’ambiente sotto il profilo igienico». Tutte accuse che saranno vagliate dai giudici e contestate dai difensori. (* Il Messaggero 27-06-2009)