SABAUDIA: SEQUESTRATE TUTTE LE IMBARCAZIONI SUL LAGO

20/06/2009 di

Il NIPAF, Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale di Latina, su richiesta della Procura di Latina ha sequestrato tutte le imbarcazioni presenti sul lago di Sabaudia. Per tornarne in possesso ora  i proprietari dovranno richiedere una autorizzazione apposita alla Procura stessa.


Tutto questo dopo l’ordinanza del sindaco sulla navigabilità del lago stesso, la revoca dell’ordinanza da parte del Prefetto Frattasi, la conseguente disposizione della Procura alle forze dell’ordine di vietare ogni tipo di navigazione sul lago, le indagini in corso dopo la segnalazione di presunti lavori non autorizzati alla chiusa del canale romano. Anche il barcone che accompagnava i turisti alla visita via lago della villa di Domiziano è stato fermato dal proprietario.

Il Procuratore capo Giuseppe Mancini ha diffuso una precisazione in merito alla vicenda:

“Faccio seguito alle mie note n. 601/09/m in data 12 e 15 c.m. per precisare che il divieto di navigazione a motore, sanzionato penalmente dall’art. 30, comma 1, legge 1991, n. 394, NON deriva dall’art. 19, comma 3/e – relativo esclusivamente alle aree marine protette – ma discende dalla disposizione dell’art. 11, comma 3, lett. a), stessa legge (divieto di attività che disturbino le specie animali) come specificato e interpretato anche dall’art. 28 PTPR n. 13 applicabile, come osservato anche dalla Presidenza del Parco, fino all’approvazione del piano di cui all’art. 12 cit. legge 1991, n. 394 in forza dell’art. 1/5 DPR 4.4.2005, istitutivo dell’Ente Parco.

Quanto sopra in attesa del regolamento dello stesso Parco che potrà, tra l’altro, prevedere eventuali deroghe ai divieti di cui al citato comma 3 dell’art. 11. Lo scrivente, peraltro, in attesa e fatta salva fin d’ora eventuale futura giurisprudenza in merito, ritiene che, fino all’approvazione del regolamento, l’Ente Parco abbia la facoltà di autorizzare le attività di navigazione ritenute non contrastanti con le finalità di tutela e salvaguardia dei valori sottesi alla istituzione del Parco e, in particolare, con la ratio delle disposizioni del citato art. 11.

Prego le SS.LL. di voler portare la presente a conoscenza di tutti gli Uffici e Comandi dipendenti, raccomandandone una scrupolosa osservanza.

Nel ringraziare per la cortese collaborazione porgo i miei più cordiali saluti”.

 

Il Procuratore della Repubblica – Giuseppe Mancini

 

  1. Si e’ permesso negli ultimi dieci anni a Sabaudia ed al suo territorio di decuplicare gli immobili e le costruzioni di seconde e terze inutili case. Le ville miliardarie sul mare sono sempre li’ a ricordare i bei tempi andati degli anni sessanta: quelli della speculazione selvaggia. Il mare e’ sporco e la duna pullula di cartacce immonde lasciate dagli amori del sabato sera e dalla plastica dei romani “zozzoni”. Ma su una cosa non si transige: le barchette che dalla darsena vanno e vengono in mare aperto. Sembra una storia senza fine : chi e’ il proprietario dl lago? Lo stato o il rampante Scalfati? Ai piu’ non interessa nulla. Quelle che sembra assurdo e’ che non si possa usufruire di un bene come quello di navigare sul lago ed uscire in mare aperto davanti a Torre Paola in nome di un assurda legge che vieta tutto anche quello di esistere. Questo non e’ ecologismo e’ il “talebanismo dell’ecologismo” spinto fino alle sue piu’ estreme conseguenze. Quello di considerare l’ambiente contro l’uomo e non per l’uomo. Mi fa schifo pensare che la nostra coscienza sia purificata solo dall’impedire che la darsena esista. In piu’ il canale romano e’ per meta’ sotterrato dalla sabbia e dalle sterpaglie e a nessuno e’ venuto mai in mente di restaurarlo , di sistemarlo o almeno di dragarlo. E’ questa l’intima ragione del nostro italico ecologismo da quattro soldi che ormai pervade tutto e tutti. Fermare tutto per rispetto dei nostri antenati ( che di rispetto ne avevano poco ma hanno lasciato cose mirabili), come se Roma non fosse una superfetazione di aggiunte che ne hanno fatto il suo incomparabile patrimonio e fascino. Fatemi ridere con le leggi del parco! Dove erano gli “occhi del parco” quando si costruiva alla grande ? I residences saranno li’ per sempre a testimoniare collusioni immonde e l’impossibilita’ di conciliare talebanismo con una visione concreta dello “sfruttamento” delle nostre risorse.