VOTI DOPPI, LA PROCURA DI LATINA APRE UN’INCHIESTA
di MARCO CUSUMANO *
Il procuratore capo Giuseppe Mancini ha aperto un’inchiesta sui presunti voti doppi espressi da alcuni rappresentanti di lista durante le elezioni dello scorso finesettimana. Il fascicolo, per adesso, è contro ignoti in attesa di ulteriori accertamenti. La Procura ha già inviato una richiesta alla Commissione elettorale per ottenere la lista degli elettori che potrebbero aver espresso un doppio voto svolgendo la funzione di rappresentante di lista.
La legge infatti prevede la possibilità di votare non nella sezione di appartenenza ma in quella dove si svolge l’attività di rappresentante di lista. Qualcuno però potrebbe aver votato prima nella sezione di residenza e poi, simulando lo smarrimento della tessera elettorale, potrebbe aver nuovamente espresso la preferenza nella sezione dove svolgeva la funzione di rappresentante di lista.
L’inchiesta è partita sulla base di un doppio esposto presentato nei giorni scorsi da Giorgio De Marchis e Giuseppe Pannone (Pd), e da Sergio Sciaudone (Rifondazione comunista). «Dall’esame dei dati elettorali – ha scritto Sciaudone nell’esposto – è stato registrato che un numero anomalo di rappresentanti di lista nonché di loro sostituti, ha espresso la propria preferenza in seggi differenti da quelli di appartenenza stabiliti con il criterio della residenza anagrafica. Posto che è del tutto legittimo che i rappresentanti di lista possano votare nei seggi presso i quali sono destinati dal proprio partito di riferimento, nel caso di specie il numero dei soggetti che ha espresso la preferenza elettorale in circoscrizioni alternative è talmente numeroso da ingenerare più che un sospetto».
La Procura dovrà ora effettuare una serie di controlli incrociati per verificare se effettivamente qualcuno possa aver votato due volte, attuando un piano evidentemente studiato a tavolino. Probabilmente a breve si procederà con l’acquisizione dell’elenco degli elettori che hanno chiesto il duplicato della tessera elettorale in Comune per verificare chi, tra di loro, abbia svolto la funzione di rappresentante di lista.
Pannone e De Marchis, nel loro esposto, hanno evidenziato che «da alcuni controlli effettuati presso le sezioni elettorali del Comune di Latina (in particolare per quanto attiene il Collegio Latina 3) ed anche a seguito di segnalazioni pervenute da parte dei rappresentanti di lista del Pd, è risultato che in diverse occasioni presso i seggi elettorali si siano presentati contestualmente i rappresentanti di lista e i loro supplenti di alcune formazioni politiche, iscritti nelle liste elettorali di altri collegi, chiedendo ed ottenendo di votare entrambi». (* Il Messaggero 12-06-2009)