LAZIO AL VOTO, A LATINA 10 CANDIDATI PER LA PROVINCIA
Lazio al voto, sabato e domenica, per le elezioni europee e per il rinnovo di 3 amministrazioni provinciali e 173 comunali. Saranno 4.632.882 gli elettori della regione che potranno recarsi ai seggi aperti dalle 15 alle 22 sabato e dalle 7 alle 22 domenica a votare per scegliere i propri europarlamentari; 1.042.938 saranno invece chiamati ad esprimersi per eleggere il nuovo presidente di Provincia a Frosinone, Latina e Rieti; si rinnovano anche sindaci e consigli comunali di 173 città della Regione, 11 delle quali sopra i 15mila abitanti.
A Frosinone saranno 451.162 i cittadini che potranno riversarsi nelle 496 sezioni per determinare chi sarà il nuovo presidente della Provincia per il dopo-Francesco Scalia. Nelle 209 sezioni di Rieti, infine, 131.369 sabini decideranno chi prenderà il testimone dalla mani di Fabio Melilli.
Nelle 505 sezioni che si apriranno nella provincia di Latina, 459.867 elettori pontini sceglieranno chi dovrà succedere all’attuale presidente Armando Cusani.
LA SFIDA PER LA PROVINCIA DI LATINA
Sono nove gli sfidanti del presidente uscente della Provincia Armando Cusani. Oltre alla candidata “tradizionale”, vale a dire del Partito democratico, Sesa Amici, ci sono due candidati inaspettati: Umberto Macci, il sindaco di Priverno del Pdl che si è candidato autonomamente e in polemica con Cusani e il resto del Popolo della libertà della provincia, e Domenico Guidi, che fino a fine mandato è stato capogruppo del Partito democratico in Provincia quindi si è candidato in contrapposizione con il suo “vecchio” partito.
Oltre a loro ci sono altri sei aspiranti alla poltrona di presidente della Provincia.
Antonio Ciano, Partito del sud, in campagna elettorale ha spiegato le ragioni dell’esistenza del partito del Sud: «Dobbiamo riprenderci la nostra dignità, ci hanno portato via tutto: ricchezze, terre, banche. Il Sud paga sempre il conto per tutti, anche della crisi economica, le nostre attività sono strozzate dai cravattari. Ecco perché un partito del Sud: per lanciare il grido di dolore della nostra terra, una terra senza infrastrutture, dove è impossibile muoversi. Come può un’azienda lavorare se non può trasportare i propri prodotti? Noi metteremo mano a tutto questo. E, al contrario della Lega Nord, siamo contro il federalismo».
Andrea De Marchis è il candidato alla presidenza della Lista Comunista per il Blocco Popolare, che mette al centro del proprio programma il sostegno a tutte le lotte per la difesa e la conquista dei diritti. Dal diritto alla casa, all’ambiente, alla sanità passando per i servizi sociali. Sono contrari ovviamente alle privatizzazioni dei servizi pubblici, dalla sanità, all’acqua. La Lista Comunista sottolinea di partecipare alle elezioni con l’obiettivo «di rafforzare la resistenza popolare all’inciviltà dei ricchi e dei padroni che governano».
Ruggero Mantovani, Partito di Alternativa comunista: «Proponiamo di mandare a casa i gestori di Latina Ambiente e Acqualatina impiegando i lavoratori del settore in società totalmente pubbliche e requisire le aziende in crisi riconvertendole pubblicamente. Di più, abbiamo chiesto che i servizi sociali siano gratuiti per le famiglie con un reddito fino a 15.000 euro. Rivendichiamo un’urbanistica che preveda l’abbattimento di tutte le strutture cementizie sul litorale di Latina e che punti alla riqualificazione di quartieri e periferia. Così come chiediamo una gestione totalmente pubblica dei servizi sociali».
Alberto Panzarini, Lega Lazio Latina, è il presidente dell’Associazione veneti e vuol portare in provincia il modello federalista. «Vogliamo essere padroni in casa nostra – dice – delineare criteri e progetti strategici per il territorio: agricoltura, turismo, infrastrutture, sostegno alle imprese e legalità». Panzarini parla di sviluppo eco-compatibile, «che non significa far morire le industrie, anzi. Il nostro territorio dovrebbe puntare su agricoltura e turismo invece l’amministrazione Cusani progetta di costruire un inceneritore che rischia di ammazzare questi settori».
Luca Romagnoli, Destra sociale-Fiamma tricolore, in campagna elettorale ha ripetuto spesso che vorrebbe più Provincia e meno Regione. «Per noi – ha ribadito – le Province non vanno cancellate ma rafforzate e va tolta la sanità alle Regioni. Questa provincia ha una forte vocazione agricola e turistica, noi abbiamo chiesto l’azzeramento della filiera tra produttore e consumatore, in modo che chi produce possa vendere direttamente. Per quanto riguarda il turismo siamo convinti che la provincia sia carente di servizi: su questo dobbiamo lavorare».
Rutilio Sermonti, Forza Nuova: avvocato, scrittore e paleontologo di 88 anni, una vita spesa nel Movimento sociale. Forza Nuova sottolinea l’impegno «contro la politica ad personam, clientelare, contro una classe politica sempre più avida di potere e danaro. Con Sermonti Forza Nuova vuole moralmente riscattare l’onore di una provincia infangata da oltre 60 anni di degrado politico, etico e sociale, promuovendo oggi una nuova indispensabile e quanto mai vitale bonifica». (Il Messaggero 05-06-2009)