ELEZIONI ROCCA MASSIMA, SFIDA TRA TOMEI E MARIANI

03/06/2009 di

di ALESSANDRA TABOLACCI *

Due le liste che si stanno dando battaglia a Rocca Massima in questi ultimi giorni di campagna elettorale in vista delle elezioni comunali del prossimo fine settimana. La prima, ‘Cittadinanza Condivisa’, è quella che sostiene il sindaco uscente Angelo Tomei e che ripropone per l’80% il blocco degli ultimi cinque anni di amministrazione.


A lanciare la sfida, sostenendo Paolo Mariani, anche lui già sindaco di Rocca Massima, la lista targata ‘Partito Democratico’, che consente per la prima volta nel piccolo paese lepino di presentare alle elezioni amministrative una lista con il simbolo e l’appoggio di un grande partito nazionale. «Rocca Massima – dice Angelo Tomei – in questi cinque anni è cresciuta e migliorata. Credo che questo non possa essere negato da nessuno, specie se si confronta con la situazione ereditata dalla mia amministrazione. Sono stati cinque anni di fermento e di attività. Tutti i punti del programma elettorale proposto nel 2004 sono stati assolti, salvo le questioni che ci vedevano subordinati ad altri enti».

La prospettiva è completamente ribaltata sul fronte opposto, dove il segretario locale del Pd, Aurelio Alessandroni, dichiara: «A parte la retorica e il populismo del sindaco Tomei, che autoesaltantosi  vuol far credere sempre che  opere e lavori dovuti al normale dovere  amministrativo  passino per grandi progetti strutturali, alla fine di concreto per lo sviluppo di Rocca Massima non si è fatto nulla». Una questione, però, su cui senz’altro si concentra l’attenzione di entrambi gli schieramenti è quella che riguarda la scuola materna ed elementare del Boschetto. ‘Cittadinanza condivisa’ si propone due scopi: ristrutturare e ampliare la scuola con locali per l’attività motoria, il tutto già finanziato e in fase di progettazione, e incentivare, mediante condizioni vantaggiose, l’afflusso di iscrizioni esterne al paese. «Il plesso scolastico di Boschetto  – affermano dal Partito Democratico – per una sciagurata politica dell’amministrazione uscente rischia di chiudere tra qualche anno, causando così disagio per i nostri ragazzi, che dovranno andare a scuola nei paesi limitrofi. Noi ci batteremo per far sì che questo non avvenga e vigileremo affinché i circa 400.000 euro concessi dal Regione Lazio per la ristrutturazione dell’edificio, vengano spesi e spesi bene». (* Il Messaggero 03-06-2009)