Rifugiati politici, sei testimoni contro la coop

22/01/2012 di
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Compariranno domani davanti al giudice i cinque arrestati a Sezze con l’accusa di aver truffato la Regione nell’accoglienza di alcuni rifugiati politici.

Compariranno davanti al gip: Franca Spirito, 44 anni, rappresentante legale della onlus «Fantasie»; Rinaldo Ceccano, 42 anni, dirigente della coop; i soci Barbara Modugno (40 anni), Gianni Modugno (64) e Giancarlo Liberatori (51 anni).

La Procura di Latina, in realtà, aveva chiesto l’arresto di otto persone, ma il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto di emettere il provvedimento a carico delle cinque persone la cui posizione è considerata più grave.

Gli immigrati, secondo gli accertamenti dei carabinieri, erano tenuti in condizioni vergognose. Stipati in un unico appartamento a Roccagorga che poteva contenere molte meno persone di quelle che in realtà c’erano.

Per ognuno dei 47 ospiti la Regione pagava 42,50 euro al giorno. Eppure i servizi per i rifugiati politici erano ai limiti della sopravvivenza: un piatto di pasta o di riso al giorno, pochi vestiti, qualche saponetta per lavarsi.

Per la Procura della Repubblica di Latina si tratta di una truffa aggravata ai danni dello Stato, ma vengono contestati anche i reati di abbandono di incapace e frode.  Nel fascicolo dell’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Olimpia Monaco, ci sono molti documenti sequestrati alla coop, ma anche tante fotografie scattate dai carabinieri che dimostrano come venivano trattati gli ospiti negli appartamenti. E poi almeno sei testimonianze dei profughi, raccolte in un incidente probatorio che avranno dunque un valore di prova al processo.

Dopo il primo blitz dei carabinieri i 47 rifugiati vennero smistati anche a Sezze e Latina. Ma le cose non migliorarono: poche settimane fa proprio nel capoluogo ci fu addirittura una protesta dei profughi che sequestrarono simbolicamente l’addetto che consegnava i pasti, ritenuti insufficienti. Il giro di affari della coop si aggira intorno ai 500.000 euro.