Tentato omicidio Zof, il processo entra nel vivo con sei testimoni

20/01/2012 di
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Entra nel vivo il processo sul tentato omicidio di Alessandro Zof e sulla sparatoria per la “fuitina” che aveva coinvolto alcuni membri della famiglia Di Silvio. Nel pomeriggio i giudici del collegio penale hanno ascoltato sei testimoni dell’accusa. Un poliziotto della Scientifica ha riferito dei rilievi svolti in via Epitaffio due anni fa, quando erano stati esplosi diversi colpi di pistola all’indirizzo dell’abitazione di uno dei due ragazzini fuggiti per amore, motivo della lite tra due famiglie, che non vedevano di buon grado la relazione.

Un altro agente ha indicato gli esiti delle perizie svolte nell’ambito dell’indagine sul tentato omicidio di Zof: lo stub su Pupetto Ferdinando Di Silvio, che aveva dato esito positivo e l’analisi sulle felpe sequestrate a Christian Liuzzi sulle quali erano state trovate tracce di piombo. Secondo l’accusa entrambi sarebbero responsabili del ferimento. In aula anche la madre e la sorella di un noto personaggio di Latina, a casa delle quali Zof e un’altra ragazza si erano recati quel giorno. Una volta lasciata l’abitazione il giovane era stato attinto da un colpo di pistola.

E ancora un carabiniere e un agente della Mobile su accertamenti e sopralluoghi, mentre significativa si è rivelata la testimonianza della donna che il sette aprile aveva visto due persone nascondere il motorino che secondo l’accusa era stato usato dai due indagati per raggiungere via Galvaligi. In aula il teste ha parlato di una somiglianza di fisionomie con gli imputati.