Peschereccio affonda a Livorno, morto un uomo originario di Ponza

11/01/2012 di
guardia_costiera_elicottero_mare_latina_76453356

Un peschereccio è affondato a largo di Livorno, davanti alle secche di Vada.  Morto a 64 anni Silverio Curcio, rimasto vittima nell’affondamento. Disperso il figlio Davide di 36 anni mentre l’unico superstite dell’incidente, Roberto Caddeo, originario della Sardegna, ha 37 anni.

La barca è affondata in un punto in cui i fondali sono profondi 60-70 metri, che potrebbero non essere raggiungibili dai sommozzatori dei vigili del fuoco. L’armatore del peschereccio, la cooperativa Azimut di Livorno, è stata allerta per l’eventuale affidamento delle ricerche ad una ditta privata specializzata.

La famiglia Curcio, originaria di Ponza, ha sempre vissuto di pesca tramandando questa esperienza di padre in figlio. Il mare ha dato loro da vivere, ma ha anche tolto, causando lutti. La famiglia è stata segnata da tragedie avvenute in mare. Oltre a quella di oggi in cui è morto Silverio, 64 anni, e il figlio Davide, di 36, è disperso, il 13 settembre del 2003 morì Pasquale Curcio, 68 anni. Il suo peschereccio, il ‘San Mauro Primò, venne travolto dal mercantile ‘Jolly Blù, della compagnia Messina, a 12 miglia da Piombino (Livorno). Sul peschereccio erano impegnati anche Roberto Curcio, 42 anni, figlio di Pasquale, ed un altro pescatore: i due si salvarono. Il corpo di Pasquale venne recuperato il 15 febbraio del 2004: ormai ridotto a scheletro era a 120 metri di profondità a circa 10 miglia ad est rispetto al luogo dell’incidente.