Rimborsi per la depurazione dell’acqua, decisi i criteri

17/12/2011 di

Si è riunito il Tavolo Tecnico per decidere i criteri di restituzione per le quote di fognatura e depurazione non dovute in caso di mancanza del servizio di depurazione in ossequio al decreto attuativo della sentenza 335/2008.

Il Tavolo era composto da OTUC, una delegazione di Acqualatina e dall’Ing. Giovannetti dell’Autorità d’Ambito. Si è proceduto all’esame della situazione alla data attuale sulla base degli  elenchi degli aventi diritto preparati da Acqualatina fin dal gennaio 2011 e disponibili nel sito aziendale.

Le condizioni del rimborso variano a seconda del comune di residenza in base alla data in cui sono stati terminati i lavori. Al momento è risultato che soltanto i comuni di Aprilia (Via del Padiglione)  e Prossedi non sono allacciati, mentre per tutti gli altri, ovvero Monte San Biagio, Priverno, Roccasecca e Sonnino il problema è stato risolto.

Di conseguenza, su proposta Otuc, è stato concordato di restituire a partire dal nuovo anno quanto versato, previo un opportuno provvedimento dell’Autorità d’Ambito,  secondo i seguenti criteri:

– Monte San Biagio: fino a tutto il 2006;

– Roccasecca: fino a tutto il 2008;

– Priverno e Sonnino: fino a tutto il 2011.

Per il comune di Aprilia, zona di Via del Padiglione, il progetto di allaccio è al momento in approvazione presso la Regione Lazio, mentre per Prossedi la  progettazione è in fase avanzata. Di conseguenza gli utenti dei due comuni  riceveranno il rimborso integrale di quanto pagato e saranno esenti da addebiti fino a che lo stato di avanzamento dei lavori non avrà raggiunto un livello minimo dell’1% dei costi di progettazione e dei lavori eseguiti. L’innalzamento di tale percentuale sarà effettuato di pari passo al procedere dei lavori di allaccio seguendo così il dettato della normativa vigente.

E’ comunque il caso di notare l’esiguo numero di utenze interessate al problema, in totale poco meno di 2500,  l’1% del totale,  per un controvalore di circa 600.000 euro. Da questo numero iniziale si è scesi alla data attuale a meno di 800 utenti, a dimostrazione dello sforzo fatto negli anni per risolvere il problema dei depuratori e di conseguenza dell’inquinamento ambientale.

“La soluzione raggiunta – spiega l’Otuc – a nostro parere tutela adeguatamente gli utenti che in breve tempo riceveranno dal gestore la restituzione integrale di quanto versato, cosa che potrà effettuarsi a scelta o in conto anticipo sulle bollette future o a richiesta con invio di un assegno a saldo”.