Studentessa ipovedente, primo giorno al Grassi. Unione Ciechi: “Muro contro muro non serve”

Primo giorno di scuola al liceo Grassi per la studentessa ipovedente alla quale è stato impedito di portare in aula, al Majorana, il cane guida “Lisa”.
Oggi il liceo Grassi ha accolto la ragazza con grande entusiasmo, davanti alle telecamere di Striscia la Notizia che ha trattato il caso. Ora per la giovane inizia un difficile percorso di inserimento, proprio all’ultimo anno di liceo dopo un percorso di 4 anni al Majorana.
UNIONE CIECHI. «Sul caso della studentessa ipovedente c’è stato un muro contro muro che non è servito a nessuno». Claudio Cola, commissario straordinario dell’Unione Ciechi di Latina, commenta sul Messaggero la vicenda del liceo Majorana.
Proprio ieri l’Unione Ciechi ha rinnovato il proprio direttivo con l’elezione dei sette consiglieri che ora sceglieranno il nuovo presidente. «La vicenda del Majorana – commenta Cola – è stato un esempio di assenza di dialogo tra la famiglia e la scuola, forse si sarebbe potuti arrivare a una soluzione migliore rispetto al trasferimento in un’altra scuola dove la ragazza, all’ultimo anno, dovrà ricominciare tutto daccapo con un delicato inserimento».
Ma c’è forse un unico aspetto positivo in questa vicenda. «Sì – continua Cola – il fatto che l’opinione pubblica ha parlato dei problemi dei ciechi e degli ipovedenti, argomenti che non sono certo ricorrenti, anzi spesso sono assolutamente ignorati». A Latina e provincia ci sono 1.200 persone tra ciechi e ipovedenti (circa 800), la maggioranza è over 65. La sezione locale dell’Unione Ciechi in passato è stata tra le più attive a livello nazionale e ora si prepara a un rilancio dopo il periodo di commissariamento.
Vicenda finita, che rimane una delle pagine più fosche di questa città. Una città povera, che non ha capito, assolutamente nulla di valori ed etica. La vera vergogna è la mancanza di solidarietà dei colleghi alla preside, la vera vergoga l’assenza del partito democratico, che non ha difeso, la storia di insegnanti e studenti, che non ha difeso la storia di dirigenti storici come Floriana Giancotti, che cinque anni fa, inserì questa ragazza nella sua scuola. La vera vergogna, è non essersi domandati perchè tutti gli studenti e i professori sono solidali con la preside, e l’assurdo silenzio delle altre componenti della scuola. Quello che è emerso, è l’idea che la televisione può imporre il proprio principio e non ci si domanda se è giusto o sbagliato, lo si subisce come un dato di fatto. Rimane il fatto che questa ragazza, adesso sarà sempre più sola, perchè finito il can can mediatico, si rimane con le proprie cose intime, e li sarà tutto più duro, perchè dopo un pò le verita e le contradizioni vengono sempre a galla. il tutto ancora una volta per l’eccesso di amore dei genitori, gli ha impedito di guardare con chiarezza quello che stava avvenendo e sottovalutato le conseguenze delle scelte più mediatiche, che razionali.
Ho espresso solidarietà al dirigente del Liceo Scientifico Majorana. Il dirigente è stato vittima di pratica violenta della trasmissione “satirica” (?). E’ sembrata la signora sottoposta a processo staliniano, sommario, senza reale possibilità di proferir ragioni. Nell’URSS anni ’30 sarebbe seguito il Gulag ..