Stupro in Procura, la donna conferma le accuse davanti ai giudici

02/12/2011 di
procura-latina

«Ha abusato di me due volte, in un ufficio della Procura». Davanti al collegio penale del tribunale di Latina, è stata ascoltata la donna che ha denunciato un carabiniere di 38 anni, accusandolo di violenza sessuale. La donna ha parlato ieri mattina, assistita dall’avvocato Leone Zeppieri, rispondendo alle domande del pubblico ministero Raffaella Falcione. Davanti ai giudici ha ribadito le sue accuse nei confronti del militare.

I fatti risalgono al giugno del 2006 quando la donna, all’epoca 28enne, si recò negli uffici di via Ezio. In quella occasione entrò in contatto con due carabinieri, addetti alla segreteria del sostituto procuratore titolare dell’inchiesta che la riguardava come parte offesa. Con uno dei due, l’imputato, si instaurò un contatto piuttosto frequente, inizialmente legato alla sola attività d’indagine che coinvolgeva in prima persona l’ufficiale. Durante gli incontri, secondo la versione della donna in due occasioni diverse, l’uomo avrebbe abusato di lei in un locale della Procura.

La donna, ieri mattina, ha raccontato in aula che quel giorno era andata in via Ezio perché doveva mostrare al carabiniere alcuni messaggi sms registrati sul suo cellulare e utili alle indagini in corso che riguardavano suo marito. Due gli episodi di violenza sessuale riferiti dalla donna che ha risposto alle domande del sostituto procuratore fornendo una serie di dettagli relativi alla dinamica dello stupro.

Poi ha voluto parlare l’imputato, respingendo nettamente le accuse. L’uomo, ora in servizio in un’altra sede, ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali con la donna, ma ha specificato che si trattava di rapporti assolutamente consenzienti.

Anche il Comune di Latina è parte civile in questo processo perché il carabiniere è accusato, oltre che di violenza sessuale, anche di peculato per aver telefonato ripetutamente alla donna utilizzando le linee della Procura. E poiché le spese di giustizia relative agli uffici di via Ezio vengono pagate dal Comune di Latina, anche quelle telefonate sono state saldate dal Municipio che ora vuole un risarcimento. Durante le indagini fu calcolato un totale di 18 ore e 43 minuti di conversazione tra il carabiniere e la donna.

  1. Perche’ il nome del carabiniere indagato in questa vicenda non viene reso noto,mentre il nome del presunto molestatore in piazza quadrato appare in bella evidenza con annessa fotografia di questo poveraccio….