Agguato a Zof e “fuitina”, unico processo
Sono stati riuniti i processi per il tentato omicidio di Zof e quello per gli spari dopo la “fuitina” tra due ragazzini rom che aveva scatenato una guerra tra le due famiglie d’appartenenza.
Particolarmente animato il dibattito nato dalla richiesta del pubblico ministero Marco Giancristofaro, di riunire due procedimenti: da una parte Pupetto Ferdinando Di Silvio, che deve rispondere del ferimento di Alessandro Zof, avvenuto lo scorso anno in via Galvaligi in concorso con Christian Liuzzi. Ma in quel procedimento Di Silvio, arrestato subito dopo i fatti, viaggiava da solo. Per Liuzzi, infatti, il reato era stato contestato nell’ambito di un’altra indagine. Quella relativa a una fuga d’amore di due adolescenti appartenenti a famiglie che non vedevano di buon grado il loro rapporto: grazie a quegli accertamenti erano emerse, oltre alle presunte responsabilità di sei persone, anche i dettagli della sparatoria delle Gescal.
Gli avvocati difensori si sono opposti alla decisione, ritenendo dannoso procedere per episodi diversi che vedono imputate persone diverse per reati diversi.