Mafia a Fondi, la requisitoria del pm Palaia

25/10/2011 di
tribunale-latina

Sono previste per oggi le richieste di condanna per il processo Damasco sulla mafia a Fondi. Ieri il pm della Dda di Roma Maria Cristina Palaia ha ricostruito la lunga indagine.

Di fronte alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Lucia Aielli i legali si sono opposti alla discussione, per il mancato deposito del fascicolo per la posizione di Igor Catalano: il suo legale Domenico Oropallo aveva chiesto e ottenuto di procedere con il rito abbreviato, in virtù dell’estensione temporale dei capi di accusa.

Nella requisitoria il pm ha dedicato la prima parte alla genesi delle indagini, poi una lunga parte descrittiva del contesto sociale e temporale in cui sono maturati i rapporti tra gli imputati. In prima istanza la ricostruzione della storia della famiglia Tripodo, partendo dall’omicidio di Domenico, del successivo stanziamento della famiglia in una realtà, quella di Fondi, non abituata a certe dinamiche. E ancora il mantenimento dei rapporti con la terra d’origine, i contemporanei soggiorni in Calabria di Venanzio Tripodo.

Una parte della discussione è stata dedicata agli elementi che andrebbero a supportare l’ipotesi associativa per alcuni di loro, partendo dalla stabilità dei contatti, interessi comuni, la forza intimidatrice, “la consapevole volontà di far parte di una compagine criminosa”. Spesso è stato sottolineato il tipo di linguaggio utilizzato per affermare i ruoli: “quelli che contano a Fondi siamo noi”. Ancora il clima di omertà creato sia nella cittadina che in aula, nel corso delle udienze, dove diversi testimoni non hanno ricordato dichiarazioni rese in sede di indagine alle forze dell’ordine. La Palaia è passata poi ad analizzare i rapporti con i commercianti del Mof. Il pm proseguirà la discussione questa mattina e formulerà le richieste di condanna.