Procuratore di Roma: “A Latina e Frosinone c’è la criminalità organizzata”

11/10/2011 di

A Roma c’è una violenza «eccessiva e incontrollata», a Latina è presente la criminalità organizzata . A lanciare l’allarme è il procuratore capo della capitale Giovanni Ferrara, che oggi in un’audizione della commissione Antimafia a Palazzo San Macuto, non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione della criminalità, alla luce degli episodi di violenza a Roma dall’inizio del 2011.

Tra questi, alcuni omicidi “eccellenti” e ancora inspiegabili, come quello di Flavio Simmi, e diversi agguati con regolamenti di conti tra pregiudicati.  «Nella società romana c’è una violenza eccessiva e incontrollata, anche per quanto
riguarda quella spicciola», sostiene Ferrara.

«Roma – ha spiegato il procuratore capo – è un luogo di investimento non di battaglie o di sangue. Qui si investe soltanto e ci sono piccole bande criminali molto violente». Per Ferrara le cause di una tale violenza possono «essere ricercate nel modo di vivere, nella multietnicit… e nel fatto che c’è gente che non sa di cosa vivere». «C’è un paradosso – ha aggiunto – gli omicidi sono molti, alcuni riconducibili al narcotraffico ma la maggior parte a fatti privati». «C’è criminalità organizzata a Frosinone e Latina mentre Rieti e Viterbo sono isole felici».

Ad analizzare la situazione criminalità a Roma, sempre in commissione Antimafia, è stato anche il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Giancarlo Capaldo. «Più che essere gli omicidi a destare allarme, il dato che dovrebbe preoccupare di più sono le gambizzazioni», ha detto Capaldo, per il quale «la criminalità organizzata mira alla finanza e ha lasciato il controllo a gruppi autoctoni di livelli medio bassi».

Durante l’audizione è stato specificato che a Roma, dal 2011, si sono verificati 27 omicidi, di cui 6 da risolvere e due «in dirittura d’arrivo», mentre solo 6 o 7 sarebbero riconducibili alla criminalità organizzata.