PARACADUTISTA MORTA, IL GIP DISPONE NUOVE INDAGINI

19/01/2009 di

 Il gip Giuseppe Cario del Tribunale di Latina ha disposto altri tre mesi di indagine per far luce sull’incidente che il 28 ottobre 2007 costò la vita al caporal maggiore dell’Esercito Veronica Ingrosso. Il militare, che stava per compiere 20 anni ed era nata
a Lizzanello (Lecce), morì a Borgo Piave di Latina durante un lancio col paracadute, volto ad ottenere il brevetto civile.

La Procura di Latina aveva chiesto l’archiviazione del caso, ma i famigliari della vittima si erano opposti tramite il loro legale, avvocato Elvia Belmonte, del foro di Lecce. Nell’inchiesta l’unico indagato è Luca A., istruttore civile del centro e addetto
alla ripiegatura del paracadute, accusato di omicidio colposo.  Veronica Ingrosso, in servizio alla scuola interforze, insieme a tre colleghe era a bordo di un ‘Cesnà decollato dall’Aeroclub di Latina Scalo. Era in licenza e stava seguendo un corso gestito dall’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia (Anpd’i). Al suo primo lancio tutto andò bene, ma il secondo risultò fatale. La ragazza precipitò in caduta libera; secondo quanto accertarono i carabinieri, il primo paracadute non si aprì e il secondo non venne neppure azionato.