TRIBUNALE IN CRISI, PROCESSI A RISCHIO PRESCRIZIONE

18/01/2009 di

di MARCO CUSUMANO *

L’allarme giustizia cresce portandosi dietro una serie di risvolti. La carenza di giudici, dirigenti e personale nella sede del Tribunale di Latina comporta rischi piuttosto seri come quello della prescrizione di molti processi importanti.

 

«La situazione è veramente tragica – spiega il procuratore capo Giuseppe Mancini – e ci costringe a lavorare a ritmi ritardati. Mi auguro che il Csm intervenga al più presto per la copertura dei posti dei magistrati e che lo stesso faccia il ministero per gli altri incarichi. La giustizia civile è ormai inesistente, quella penale in grave difficoltà. La cosa più grave è che in questo modo finiscono in prescrizione reati gravi ai quali prestiamo moltissima attenzione, come ad esempio gli infortuni su lavoro, non mortali ma comunque con effetti a volte devastanti, che hanno una prescrizione massima di sette anni e mezzo». Per quanto riguarda l’abusivismo e le lottizzazioni la situazione non è certo migliore. «L’edilizia – sostiene Mancini – è la manna dalla quale attingono gli investimenti mafiosi e a volte, purtroppo, è anche un serbatoio di voti per i politici, parliamoci chiaro. Abbiamo decine di sequestri in piedi ma se poi non si fanno i processi, tutto finisce in prescrizione e il nostro lavoro viene vanificato. Attualmente abbiamo lottizzazioni sequestrate per circa 52 ettari di terreno. Sono state avanzate altre due richieste di sequestro, una delle quali purtroppo è pendente in Tribunale da oltre sei mesi, per altri 32 ettari di terreno. C’è da specificare che quando un processo per abusivismo finisce in prescrizione penalmente finisce tutto lì e la demolizione non può essere effettuata su ordine del giudice, ma resta a carico del Comune e spesso rimane tutto bloccato».
Insomma la sensazione è quella di una giustizia che viaggia su un doppio binario. Da una parte la Procura, piuttosto efficiente e dotata di un buon numero di magistrati, che corre veloce. Dall’altra un tribunale sofferente sotto ogni punto di vista che non riesce a smaltire i numerosi procedimenti che si accumulano. Lo stesso giudice Nicola Iansiti è stato chiaro: «Attualmente riusciamo a gestire solo le emergenze mentre il lavoro ordinario purtroppo si accumula con gravi ritardi».

I numeri del Tribunale di Latina sono impressionanti: ogni giudice ha in media 1.219 procedimenti pendenti contro i 485 di Roma, gli 850 di Frosinone, i 525 di Viterbo e i 477 di Rieti. Di fronte a questo dato si è levata la voce di protesta dei giudici ma anche degli avvocati pontini che hanno indetto un’assemblea per martedì 20 nel Palazzo di Giustizia. «La situazione è vicina al collasso – ha denunciato il presidente degli avvocati Giovanni Malinconico – martedì decideremo come muoverci». Non è esclusa una serie di clamorose proteste, forse con nuove astensioni dalle udienze.
Pochi giorni fa il sindaco Zaccheo è stato ricevuto insieme a Malinconico dal presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, il quale ha già fissato un nuovo incontro a Latina per giovedì prossimo, due giorni dopo l’assemblea degli avvocati. All’incontro è stato invitato anche il presidente della Provincia Cusani e il procuratore capo Mancini. Il Tribunale di Latina ha un bacino di utenza di circa 522.000 abitanti ed è al 24° posto in ordine di importanza sui 164 Tribunali italiani. (* Il Messaggero, 18-01-2009)