AUTO E TRASPORTI PUBBLICI, MAGLIA NERA A LATINA

03/01/2009 di

È Napoli la città che svetta nella classifica negativa delle auto inquinanti (Euro 0) con circa il 33% in circolazione. A rilevarlo è il secondo rapporto «Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città», elaborato da Euromobility e Kyoto Club in collaborazione con Assogasliquidi e Consorzio Ecogas e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente.

Secondo il Rapporto, relativamente al più recente standard emissivo Euro IV, le città di Aosta, Roma, Prato e Trento mostrano le percentuali più alte (il dato di Aosta è però falsato perchè molte società di autonoleggio immatricolano qui le autovetture della propria flotta). Le città in cui le auto «Euro IV» sono meno diffuse risultano Andria con l’11,8% e Napoli con circa il 15%. Inoltre, il tasso di motorizzazione resta in Italia il più alto d’Europa (61,1 auto per 100 abitanti contro la media europea di 46).

Le città con più auto sono Latina con il 72,9%, Potenza con poco più del 70% e Roma con poco meno di 70 auto ogni 100 abitanti. Guidano la classifica delle città virtuose Genova e, naturalmente, Venezia. Nella graduatoria delle città italiane alla ricerca della mobilità sostenibile, invece, è Parma la città più «eco-mobile» d’Italia. La città emiliana, che ha scalzato dal primo posto dello scorso anno Bologna, ha un trasporto pubblico che funziona, ha avviato importanti innovazioni nella gestione della mobilità, ha una quota significativa di auto a basso impatto ambientale, pianifica il traffico e tiene lo smog sotto controllo. Nella «top ten», che vede sul podio ben quattro città emiliane, seguono Bologna, poi Firenze e Venezia a pari merito, quinta Padova.

Molti ancora i record positivi e negativi nelle città italiane. Poco diffuso ancora il bike sharing. Solo 18 città lo hanno messo in campo (lo scorso anno erano 15) e il maggior numero di bici è presente a Roma e Brescia (200 bici), ma troppo spesso il servizio viene poco utilizzato. Sono 12 le città in cui c’è il car sharing, una formula che sembra attrarre sempre di più i cittadini tanto che il 2008 ha registrato il 18% in più di utenti rispetto all’anno precedente e 70 auto in più sulla strada (+16,4%); le città che possono contare sulla flotta auto maggiore sono Milano e Torino (107 e 100 auto rispettivamente).

I mobility manager sono poi presenti in 40 città, le 10 città, tutte del centro-sud, in cui mancano sono Andria, Campobasso, Cagliari, Catanzaro, L’Aquila, Latina, Pescara, Potenza, Sassari e Taranto. E non solo. La ricerca ha anche passato in rassegna lo stato degli strumenti di gestione e pianificazione, Piani urbani della Mobilità (Pum) e Piani urbani del traffico (Put). Quasi tutte le città esaminate si sono dotate del Put, strumento obbligatorio, mentre sono meno quelle che hanno predisposto il Pum, strumento volontario. Parma è l’unica città che ha messo in campo tutti gli strumenti della mobilità sostenibile dal car pooling alla piattaforme merci, dal bike sharing alle colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Nessuna iniziativa è stata presa invece da L’Aquila, Campobasso e Taranto.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, da una prima valutazione nel rapporto emerge che, relativamente a quello di superficie, tutte le città su cui si è potuto indagare sono dotate di una rete di autobus che svolgono il servizio urbano. La migliore offerta di trasporto pubblico locale si registra a Milano, Aosta, Bologna, Genova e Parma; la peggiore a Siracusa, Latina e Roma; Milano è in testa per i chilometri di corsie preferenziali (circa 17), mentre queste strutture necessarie per velocizzare i mezzi pubblici di trasporto sono molto scarse a Piacenza, Perugia e Sassari. Sul fronte delle zone a traffico limitato le più estese rispetto al territorio comunale sono presenti a Brescia, Firenze e Aosta, mentre sono assenti a Catanzaro e Prato. Info: www.kyotoclub.org