Ponza, al telefono gli insulti a magistrati e carabinieri

19/09/2011 di
procura-latina

Parole pesanti contro magistrati e carabinieri che indagano sugli “affari” del Comune di Ponza. L’8 settembre dello scorso anno il vice sindaco, Daniele Vitiello, che ora è «reggente» dell’isola ed è indagato in questa vicenda, si rivolge a Porzio e lo invita a denunciare «questo modo di fare».

Intercettato, parla in dialetto: «Denunciamm a Procura della Repubblica, denunciamm a tutti quanti, cioè scimm allo scoperto ncoppa sti storie». «Non possiamo continuare a subire continuamente – dice Vitiello – sia da un procuratore di m… che nun sa che c… dice, da nu imbecille i chist che am truat giust giust a Ponza e se vo mette in mostra. Io intanto ti denuncio, jamm annanzi a nu magistrato e ved se tu non c’hai un accanimento».

L’idea è addirittura di rivolgersi al Prefetto, uscire sui giornali, rivolgersi a qualche amico politico per un’interrogazione parlamentare, arrivare appunto a Napolitano. Poi un riferimento ai carabinieri «(…) po esistono centomila… droga, nun se capisce niente di notte chell che succed e tu che fai, nu carabiniere, ti concentri solo e unicamente n’copp i puttanate du comune».

L’ORDINANZA D’ARRESTO. Nelle 125 pagine di ordinanza di custodia cautelare il giudice De Robbio parla di «comportamenti appena descritti sono indicativi della spregiudicatezza degli indagati coinvolti di volta in volta nella gare manipolate, della loro certezza di poter agire impunemente e di percepire la pubblica amministrazione come un affare di loro esclusivo interesse sul quale nessun controllo è ammesso». Poi un riferimento alla figura del sindaco Pompeo Porzio «apparso dotato di forte personalità, particolarmente spregiudicata, sempre pronto a dare impulso a nuovi illeciti e sempre consapevole degli illeciti di volta in volta compiuti dagli altri indagati, non mostrando mai alcun dubbio in ordine alla necessità di avallare con prontezza il risultato delle loro azioni». Il vantaggio di un comportamento del genere? «E’ certamente quello del consenso».

In un passaggio relativo a una strada che a Santa Maria capita su un giardino di Porzio che ne parla, nel suo ufficio, con il vice sindaco e l’assessore all’urbanistica. La richiesta è chiara: escludere dal progetto quel pezzo di terreno. La richiesta a Lucia Vitiello, delegata all’urbanistica, è chiara: «tu non hai a mover niente». La discussione prosegue e il sindaco afferma «A proposisto, lo vogliamo fare sto c… di piano regolatore?» Gli interessi sono molteplici, all’incontro c’è anche Rodolfo Violo che è il consulente per l’urbanistica del Comune e afferma dopo una serie di richieste di intervento su alcune aree – una della madre di una dei presenti – che «qua ognuno cerca di farsi solo i c… suoi, famo tutti gli interessi di tutta sta zona».

Porzio e Violo parlano anche dell’area destinata a parcheggio sulla quale sono stati realizzati tre monolocali: garantiscono che non ci sarebbero stati controlli e fanno presentare una Dia assicurando che non avrà seguito perché il Comune non potrebbe rilasciare alcuna licenza. I monolocali vengono realizzati in zona a rischio sismico e sottoposta a vincolo paesistico, polizia municipale e carabinieri che intervengono a rilevare l’abuso ovviamente ignorano l’accordo.