Sabaudia, straziata dal dolore si dà fuoco davanti alla tomba del padre

11/09/2011 di
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Si è intrufolata nel cimitero durante l’orario di chiusura, poi ha salutato per l’ultima volta la lapide del padre morto a gennaio e si è data fuoco.

Tre baci prima di morire. Le impronte del rossetto rosso sono ancora lì, impresse sulla tomba del padre, ultimo ricordo di Alessandra Secci (36 anni), una donna divorata dal dolore che ieri ha deciso di mettere fine alla disperazione dandosi fuoco davanti alla lapide di papà Angelo al cimitero di Sabaudia.

Lui era scomparso a gennaio, a 61 anni, vittima di un incidente stradale: era a bordo del suo scooter quando è stato tamponato da un’auto sulla Litoranea. Troppo gravi le ferite riportate nello scontro. Le stesse che avevano squarciato il cuore della figlia 36enne che, da quel tragico 20 gennaio, non si è più ripresa.

Il legame con il padre era troppo forte, una parte di lei se n’era andata in quello schianto. La famiglia, una delle più conosciute in città, aveva provato ad aiutare Alessandra, compreso suo cugino, il vicesindaco della città. Ma il gesto estremo di stanotte nessuno riusciva ad immaginarlo. Alessandra ieri pomeriggio ha salutato la madre e la sorella dicendo loro che sarebbe uscita con le amiche. Ma invece, una volta chiusa la porta di casa, si è diretta al cimitero. Ha approfittato di un affollato funerale programmato alle 18:30 per confondersi tra la folla. Ha poi atteso di nascosto l’orario di chiusura dei cancelli. Ormai sola ha avuto tutto il tempo di mettere in pratica il suo gesto estremo. Ha salutato il papà con tre baci, si è allontanata di quel poco che le ha consentito di non scalfire la tomba, si è cosparsa di benzina e si è data fuoco.

«Non ci siamo accorti di nulla – spiega la custode del cimitero, che ha un’abitazione a due passi dal cimitero -, perché il fatto è avvenuto in un punto troppo distante da casa nostra». Stamattina di buon’ora la madre e la sorella minore, allarmate nel non veder rincasare la figlia, si sono dirette al cimitero per pregare sulla tomba del loro familiare, affinché le aiutasse a ritrovare Alessandra. Ma sono bastati pochi passi in direzione della lapide perché quella ricerca di aiuto si trasformasse in tragedia: la borsetta di Alessandra era rovesciata a terra. Un presentimento mutato presto in certezza quando, qualche metro dopo, le due hanno visto il cadavere carbonizzato della donna, riverso accanto ad una tanica di benzina. I carabinieri intervenuti sul posto non hanno rinvenuto alcun biglietto di addio.

«Nella borsetta non c’era nulla di attinente al gesto – raccontano i militari -. Sicuramente è stato qualcosa di premeditato, la ragazza era rimasta sconvolta dalla morte del padre». Nessun biglietto di Alessandra neanche in casa, che da oggi è ancora più vuota di prima.