LAVORATORI DELLA GAMBRO CONTRO L’ACCORDO

24/10/2008 di

Una parte dei lavoratori della Gambro è pronta a una battaglia legale per una serie di rivendicazioni economiche. Assistiti dagli avvocati Maurizio Mansutti e Francesca Oliva, i dipendenti – ora in cassaintegrazione – sostengono di «aver firmato un accordo solo perché sotto pressione».

«Ci hanno detto – accusa uno dei lavoratori sulle colonne del Messaggero – che la cassaintegrazione sarebbe stata concessa solo a chi avrebbe firmato. Così ci siamo trovati praticamente obbligati a farlo, ma poi ci siamo resi conto che esistevano tanti problemi da risolvere». «L’accordo – spiega l’avvocato Mansutti – non sarà impugnato integralmente ma solo in alcune parti che penalizzano fortemente i lavoratori». Si parla di aspetti che riguardano soprattutto la parte economica, come il sostegno al reddito. Le rivendicazioni riguardano sia la Gambro che il nuovo acquirente, la “Scm, Società Claudio Meli”, azienda import-export che ha preso il posto della multinazionale farmaceutica. «Il nostro futuro è incerto – aggiunge un altro lavoratore – sappiamo ben poco del piano industriale. Il problema è che il lavoro manca e, nonostante tanti sforzi, ci siamo trovati beffati tra tavoli di trattativa, sindacati e istituzioni varie». I dipendenti si sentono beffati anche perché la Gambro produceva, a Latina, i filtri utilizzati per la dialisi, un prodotto di cui il Lazio è il maggiore acquirente a livello nazionale.