Nuovo sequestro a Ponza, colpiti i noleggiatori di barche

«Un altro blitz, un’altra rivolta tra le barche e l’economia del mare sotto schiaffo». Lo scrive il Corriere della Sera edizione Romana. «Ponza e un incubo che ritorna – continua -. Le forze dell’ordine da una parte, gli operatori turistici dall’altra.
L’ombra dei sigilli e lo spettro delle ordinanze, stavolta non al porto, come due anni fa, quando i carabinieri sequestrarono tutti i pontili, ma nella zona di Le Forna, nel cuore dell’isola, tra una caletta e l’altra dove gli sbocchi al mare fanno da cornice alle splendide Piscine Naturali.
Gli uomini della Capitaneria di Porto ieri l’altro sono arrivati di buon mattino per notificare ai noleggiatori di barche un decreto di sgombero dello specchio d’acqua che occupavano da anni. Hanno tranciati i gavitelli abusivi e sequestrate le boe.
Siamo a Cala Feola, un piccolo golfo tra le rocce di tufo in cui da anni lavorano sette piccole attività di noleggio barche. Si sono anche riunite in un consorzio. Una quindicina di famiglie, trenta persone, più o meno, impegnate stagionalmente. L’anno scorso erano in regola perchè il Comune rilasciò le concessioni. Quest’anno no, anche se l’amministrazione comunale sembra presa da mille progetti. Il piano regolatore, il pua,potrebbe dare un impulso nuovo a tutta l’isola. ‘Le concessioni le rilasceremo subito dopò, diceva fino a qualche giorno fa il sindaco, Pompeo Roserio Porzio. Ma intanto il sole è arrivato. E i turisti pure. Alle forze dell’ordine il dettaglio, ad ogni modo, interessa poco. All’alba di lunedì pertanto hanno notificato l’ordine di sgombero totale ed è cominciata la processione degli operatori per spostare le barche, un centinaio in tutto, e quelle attrezzature nella vicina Cala dell’Acqua, la baia mozzafiato su si affaccia anche la villetta di Bruno Vespa. È proprio lì del resto, tra le macerie della vecchia cava di bentonite, che l’amministrazione vorrebbe trasferire tutta l’attività nautica per lasciare Cala Feola invece soltanto alla balneazione. Intanto in Comune da due giorni si è scatenato l’inferno. Una cinquantina di operatori turistici si sono riversati nell’ufficio del sindaco Porzio per chiedere soluzioni immediate». «Il sindaco – conclude il quotidiano – ha assicurato soluzioni a breve. ieri, al termine dell’ennesima riunione, ha annunciato di voler concedere un’autorizzazione a tempo, fino al 20 giugno. Ma senza il placet della Capitaneria di porto non si va da nessuna parte. Passeranno giorni, forse settimane, prima che si possa riprendere a lavorare».
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