MANCA IL PERSONALE, A RISCHIO LE AMBULANZE DEL 118

05/08/2008 di

«Per mancanza di personale molte postazioni del 118 di Roma hanno dovuto dimezzare il servizio come quella di Victor Pisano, vicino a piazza Clodio dove un solo mezzo su tre è attivo. Stessa situazione in piazza della Cancelleria e nei presidi
itineranti del territorio». A rischio il servizio anche a Latina.

Lo afferma il delegato della Cgil dell’Ares 118, Sergio Bussone, per il quale il blocco del turnover e il mancato pagamento delle rimesse mensili da parte della Regione Lazio sta creando una situazione «di profondo allarme per il futuro dell’Azienda regionale di assistenza sanitaria». In totale sono 241 le ambulanze in dotazione al 118 del Lazio: 160 sono i mezzi operativi, gli altri sono di scorta o per i casi di emergenza. Tre le eliambulanze dislocate a Ciampino, Viterbo e Latina. Nella sola area di Roma e provincia le postazioni Ares sono 78: a Viterbo sono 13, Rieti 11, Frosinone 14 e Latina 19. Gli operatori sono circa duemila tra medici autisti e infermieri. «Molti autisti e infermieri stanno andando in pensione – spiega Bussone – ma il blocco del turnover previsto dal piano di rientro della Sanità non rende possibile il ricambio del personale: entro pochi mesi la situazione sarà critica. Il bilancio aziendale è stato tagliato di circa il 10% (da 139 a 125 milioni di euro): per noi, per un’azienda che lavora solo sulle emergenze diventa difficile fare fronte a tagli di questa entità». Nel 2007 l’Ares 118 ha speso poco più di 1,1 milioni di euro di benzina per rifornire i mezzi. L’Azienda regionale nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera di diffida della società petrolifera Q8 che conta un credito di circa 1 milione di euro: «Se entro settembre non verrà soddisfatto il credito c’è il rischio che le nostre ambulanze restino a secco», afferma Bussone. L’emergenza riguarda anche le officine meccaniche: «Anche con loro abbiamo crediti a sei zeri – spiega il sindacalista -. In molte si stanno rifiutando di effettuare gli interventi di riparazione sulle autoambulanze con il rischio conseguente di avere un parco mezzi insufficiente al territorio complesso come quello di Roma e del Lazio».