Usura e truffe alle banche, sequestrati immobili anche a Latina

Sei persone agli arresti domiciliari e 56 persone indagate. Questi i numeri di una indagine della Procura di Roma su un giro di usura e di truffe alle banche. I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti dagli uomini del nucleo speciale di polizia valutaria nei confronti di soggetti accusati di reati che vanno dalla associazione per delinquere all’usura, dall’abusivismo finanziario al riciclaggio, dalla truffa alle
banche al falso e al favoreggiamento.
L’indagine è partita nel 2007 dopo che i familiari di un imprenditore edile, E.B., hanno attribuito il suicidio del congiunto alle pressioni di due usurai. I provvedimenti emessi dal gip Filippo Steidl, su richiesta del pm Stefano Rocco Fava e dell’aggiunto Nello Rossi, hanno riguardato Giancarlo Sacchi, ritenuto dagli inquirenti il capo del sodalizio criminale, Giuseppe Coretti e Giuseppe Coltellacci. Ai domiciliari anche altre tre persone, accusati di reati di usura, Giovanni De Cesari, Claudio e Giorgia De Giorgis.
Tra gli indagati figurano anche due direttori di filiali di banche a Roma, Tiziano Cangini (Banca Popolare di Ancona) e Federico Longhi (Cassa di risparmio di Reggio Emilia). Grazie anche al ruolo dei due funzionari, il gruppo riusciva a far ottenere l’apertura di conti e conseguenti operazioni finanziarie a personaggi compiacenti. In totale gli istituti di credito sono stati truffati per oltre 1,5 milioni di euro. In queste attività illecite (affidamenti e mutui con compravendite pilotate) intervenivano anche professionisti (un commercialista e due periti tecnici) che sovrastimavano gli immobili in vendita, alterando bilanci e altra documentazione. Alcuni degli indagati sono accusati anche di riciclaggio per aver «ripulito» una somma complessiva di circa 5 milioni di euro.
Il giro di affari stimato, per quanto riguarda il reato di usura, tra il 2003 e il 2006 è di circa dodici milioni di euro. Il gruppo imponeva tassi di interesse che raggiungevano percentuali annue del 4 mila e 500%. Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno proceduto anche al sequestro di 56 immobili e terreni in diverse provincie italiane tra cui Bologna, Piacenza, Latina, L’Aquila e Siena. Posti sotto sequestro anche 66 conti bancari, azioni societarie e diverse autovetture. Oltre ai direttori di banca nel registro degli indagati, ancora a piede libero, ci sarebbe anche un funzionario dell’Unicredit della filiale di Vigna Stelluti in quanto accusato di mediazione usuraria. L’uomo avrebbe svolto il ruolo di interfaccia tra l’organizzazione e direttori di filiale che, aggirando i controlli interni e avendo
facoltà di erogare prestiti, facevano ottenere mutui che raggiungevano anche i 200 mila euro a soggetti compiacenti. Una volta ottenuto il prestito, il denaro veniva veicolato tra i promotori del raggiro mentre i beneficiari sparivano nel nulla. Una piccola quota dei mutui veniva trattenuta dai dirigenti banca indagati.
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