Droga tra Roma e Latina, 38 arresti

Trentotto persone arrestate e 43 indagate: sono i componenti
di un gruppo criminale, sgominato dai carabinieri del Ros, coinvolti nell’inchiesta su un traffico di stupefacenti che ha riguardato le zone di Roma Est e Roma Sud. Gruppo già collegato con il sodalizio camorristico facente capo a Michele Senese e impegnato, come emerge da intercettazioni telefoniche, nella conquista della capitale
con l’aiuto di gruppi camorristici napoletani.
Associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, omicidi, tentativi di omicidio e sequestro di persona. Sono i reati della banda che aveva base operative anche a Latina e Viterbo.
Ad illustrare l’operazione, che ha visto impegnati 200 carabinieri sono stati nel corso di una conferenza stampa il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, il comandante dei Ros Mario Parente, il comandante provinciale dei carabinieri Maurizio Mezzavilla e il colonnello Massimiliano Macilenti capo dell’anticrimine dell’Arma.
L’operazione conclude un’indagine avviata nel 2006 e che nel 2009 consentirà l’arresto di 41 persone disarticolando così il gruppo che faceva capo a Michele Senese dando poi vita a faide interne. Illustrando l’operazione nel corso della conferenza stampa è stato sottolineato come sia stata accertata l’operatività di una organizzazione particolarmente attiva nel traffico e nello spaccio di stupefacenti tanto che secondo quanto è risultato mensilmente venivano spacciati almeno 3 chilogrammi di cocaina, 25 chilogrammi di hashish e 15 chilogrammi di marijuana.
Scoperta anche l’esistenza di due piantagioni di canapa indiana nella immediata periferia capitolina e all’interno di un agriturismo di proprietà di uno degli indagati. Il gruppo poi era in possesso di una rete di magazzini e depositi dove gli
stupefacenti venivano preparati e stoccati in attesa di essere immessi sul mercato.
Notevole anche secondo quanto è stato detto la disponibilità di armi da parte del sodalizio che non disdegnava il sistematico ricorso alle minacce, alla violenza, all’omicidio e al tentativo di omicidio e anche al sequestro di persona. Quest’ultimo in danno di trafficanti che erano restii a saldare precedenti debiti o nella lotta contro gruppi rivali.
Nella lotta per conquistare il territorio gli investigatori attribuiscono responsabilità tra il marzo del 2008 e l’agosto del 2009 di omicidi, tentativi di omicidio, un ferimento ed un sequestro di persona. Quest’ultima ha riguardato un affiliato del gruppo extracomunitario punito perchè sospettato di essere l’informatore degli investigatori.
L’indagine, ha rivelato poi l’esistenza di legami di alcuni componenti della famiglia Casamonica molto nota a Roma per le sue attività illegali. Inoltre gli investigatori hanno anche accertato che i proventi del traffico venivano impiegati
per pagare «vedette» appostate in luoghi strategici per segnalare i movimenti delle forze dell’ordine, per stipendiare gli affiliati, per aiutare i famigliari di esponenti del gruppo finiti in carcere. Quarantatre infine le perquisizioni e il sequestro di immobili e beni per un valore di 5 milioni di euro.
un grazie di cuore continuate così
Si pero’ bisogna dirlo pure ai GIP di Latina, quando li pigliano loro li mettono fuori.