Edilizia in crisi, a Latina -20% delle ore lavoro

L’edilizia nel Lazio è un settore «fermo», «in piena paralisi» con diecimila operai in meno nel giro di un anno, un aumento della cassa integrazione del 90% tra gennaio e ottobre 2010 ed una riduzione degli appalti pubblici del 60%. Il Pd della Pisana lancia un allarme e fa il punto sulla situazione dell’edilizia e delle costruzioni nel Lazio ad un anno dall’insediamento della giunta Polverini.
Nel semestre aprile-settembre 2010, rispetto allo stesso periodo del 2009, c’e stata una riduzione delle ore di lavoro del 13% (del 20% nelle aree di Frosinone, Rieti, Latina e Viterbo), pari a 7.700 operai in meno. I bandi di gara fatti nei primi sei mesi del 2010 sono crollati del 40% rispetto a due anni fa ed il Lazio si configura come la Regione d’Italia che ha il ribasso medio delle gare d’appalto più elevato: il 29,8% a fronte del 23% nazionale, il tutto a discapito della qualità dei lavori e della sicurezza degli operai. Questi alcuni dati dell’Associazione nazionale costruttori edili presentati dal capogruppo del Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino, e dal vicepresidente del Consiglio regionale, Bruno Astorre. Per Montino sono cifre «estremamente preoccupanti»: «Il settore è fermo e in poco meno di un anno c’è stato un calo di diecimila addetti ai lavori. Spero la Polverini faccia un atto importante e ritiri la proposta di legge Ciocchetti».
I Democratici si sono poi lamentati della mancata destinazione dei fondi Cipe per la realizzazione di infrastrutture, usati invece per coprire il disavanzo sanitario: «Erano stati assegnati 796 milioni di euro di cui 531 destinati a investimenti infrastrutturali – ha detto Astorre – ma i cittadini aspettano ancora opere urgenti come la Roma-Latina, la Cisterna-Valmontone, la ferrovia Roma-Viterbo, l’adeguamento della Salaria ed il collegamento fra Civitavecchia ed Orte».
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