RIFIUTI, CUSANI E ZACCHEO ATTACCANO IL PIANO DI MARRAZZO

24/06/2008 di
Il piano elaborato dal commissario straordinario per l’emergenza rifiuti nel Lazio, Piero Marrazzo, «favorisce i monopolisti». Lo ha affermato il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, nel corso della conferenza stampa promossa dai capigruppo del Pdl in consiglio regionale del Lazio, e gli amministratori di Latina e Viterbo.

 
Cusani ha ribadito che «noi vogliamo fare le gare e tornare a gestire la questione rifiuti considerando di poter chiudere il ciclo all’interno dell’ambito della nostra provincia, ma soprattutto gestendola nell’ordinarietà».  A ribadire tra l’altro il «no all’ipotesi di una proroga del commissariamento», che si
dovrebbe concludere il 30 giugno, tutti i presenti alla conferenza stampa, secondo i quali «è necessario attivare procedure ordinarie». Cosa del resto che Cusani ha annunciato di aver già fatto, con delibera provinciale per la realizzazione di un impianto per il trattamento dell’umido«.
 
 Per quanto riguarda Latina, molto dura la posizione del sindaco Vincenzo Zaccheo, secondo il quale »l’inerzia del commissario Marrazzo non garantisce l’autonomia gestionale, mentre noi puntiamo ad una bonifica immediata del nostro territorio, con la chiusura della discarica di Borgo Montello e a realizzare gli impianti necessari a chiudere il ciclo dei rifiuti nella provincia di Latina«.
 
Il sindaco di Latina ha ribadito che «il Piano Marrazzo non solo non dà autonomia ai territori, ma elude la legge nazionale e, prevedendo una grande quantità di rifiuti da portare comunque in discarica, soprattutto
l’umido che rimane dalla raccolta differenziata, aiuta i monopoli». Tant’è vero che «i prezzi di conferimento alla discarica sono già aumentati, passando da 36 a 95 euro a tonnellate».  Marini ha spiegato che l’impianto per la produzione di cdr di Viterbo «è attivo dal 1996 ed è affiancato da una discarica che già ora, ricevendo anche i rifiuti di 19 comuni della provincia di Rieti, supera il milione di metri cubi di capienza ed è già stato autorizzato un ampliamento di 1 milione di metri cubi». Mentre «gia dieci anni fa, quando ero presidente della provincia – ha ricordato Marini – nel piano rifiuti avevo previsto la realizzazione di un inceneritore oltre alla discarica, ma tutto è stato bloccato».
 
La preoccupazione degli amministratori di Latina e Viterbo è soprattutto «l’inevitabile lievitazione dei prezzi di smaltimento e di trasporto dei rifiuti perchè mandare il cdr che non si riesce più a smaltire a Viterbo dovrà per forza essere portato da altre parti». Le preoccupazioni espresse da Cusani, Zaccheo e Marini verranno «portate all’attenzione dell’aula del Consiglio regionale», ha annunciato Robilotta nel denunciare che i consiglieri si apprestano oggi a discutere un piano integrativo predisposto da Marrazzo «completamente sconosciuto, senza conoscere quali atti amministrativi ha assunto nella veste di commissario governativo». E «ciò che si conosce dà la sensazione di sottostimare la dimensione dei problemi e, soprattutto, rinvia ancora, dopo tre anni di commissariamento, la scelta delle soluzioni da adottare per uscire dall’emergenza».