Pensionato ucciso a Bologna, liberati i due albanesi

08/04/2011 di

Tornano in libertà i due albanesi fermati martedì sera perché sospettati dell’omicidio del pensionato Antonio Procopio, 75 anni, trovato cadavere domenica 27 marzo a seguito di quella che fino all’autopsia, che scoprì l’assassinio per strangolamento, era sembrata la conseguenza di un incendio sviluppatosi nella cantina di uno stabile a San Lazzaro di Savena, comune alle porte di Bologna, in via Orlandi.

La decisione di scarcerare Nazmi Bibi, 46 anni, e il figlio Esmerald Bibi, di 20, residenti nello stesso stabile della vittima, è stata presa dal Gip Bruno Perla. A chiedere il ritorno in libertà erano stati i difensori, avvocatesse Sabrina Di Giampietro e Valentina Matti. «Nel rispetto del dolore dei familiari, siamo soddisfatti per la decisione del giudice – ha commentato l’avv.Di Giampietro – Siamo anche noi alla ricerca della verità». Il giudice ha considerato che, oltre a mancare la gravità indiziaria, i due sono radicati sul territorio e, a prescindere dalla gravità dei delitti, non hanno posto in essere nessuna condotta da cui desumere un concreto pericolo di fuga. Così non ha convalidato il fermo fatto dai Carabinieri e dal Pm Luca Tampieri e respinto la richiesta di custodia cautelare.

Originario di Terracina Procopio apparentemente stava svolgendo lavori di falegnameria all’interno della propria cantina, ma ai primi sospetti dei carabinieri che non fosse stato il fumo a uccidere è venuta la conferma medicolegale: il corpo, gravemente ustionato, presentava fratture al volto e costali con ipotetica causa di morte per «asfissia meccanica da strozzamento». Procopio secondo i Cc sarebbe stato malmenato ed ucciso all’interno della sua cantina e – solo successivamente – l’omicida avrebbe incendiato il locale per distruggere le tracce del delitto.