COMITATO ACQUA PUBBLICA: “SINDACI, COSA FARETE CON IL BILANCIO DI ACQUALATINA?”
inviato una lettera aperta a
tutti i sindaci dei comuni appartenenti allATO 4, chiedendo di
dichiarare pubblicamente le loro intenzioni in vista della scadenza del
30 giugno pe rl’approvazione del bilancio di Acqualatina.
partecipare allassemblea dei soci di Acqualatina per lapprovazione del bilancio in prima convocazione, visto che in seconda convocazione è
sufficiente la presenza dei privati. La lettera è stata firmata da
Roberto Lessio, Alberto De Monaco e Gennaro Varriale, componenti del
Comitato Provinciale Acqua Pubblica.
Lapprovazione del
bilancio – si legge nella lettera aperta – oltre che lapprovazione del mutuo da 114,5 milioni di euro
finanziati dalla Depfa Bank, comporta una sanatoria indiretta di
numerose forzature giuridiche, soprattutto quella riferita allart. 17
del Disciplinare Tecnico, che impone lautorizzazione preventiva del
mutuo stesso da parte della Conferenza dei Sindaci (cosa mai avvenuta),
pena la non validità del finanziamento. Richieste di spiegazioni
analoghe sono in corso da parte della Corte dei Conti;
Lultima
Conferenza dei Sindaci dellATO 4, si è tenuta l8 maggio 2007. Cè il
pericolo concreto che venga saltato il dibattito e passino in
carrozza le dovute spiegazioni sui fatti salienti accaduti nel
frattempo (fatti di importanza enorme sulla trasparenza e il controllo
della gestione); vale a dire: loperazione Aladino, linchiesta della
Procura della Repubblica di Latina, liter seguito per la selezione
della Depfa bank e la relativa concessione del mutuo;
La
richiesta inviata a tutti i Sindaci dellATO da parte del reintegrato
Amministratore Delegato di Acqualatina (tuttora sotto indagine anche
per reati connessi al bilancio aziendale), di deliberare a favore del
pegno sulle azioni detenute da ciascun Comune, pegno che può essere
concesso solo con deliberazioni dei rispettivi consigli comunali, i
quali, tra laltro, non possono essere espropriati del loro
diritto-dovere di indirizzo e controllo su una società partecipata;
Con
latto di pegno si lascia alla banca la possibilità di sostituirsi ai
Comuni nelle assemblee dei soci di Acqualatina; in tal modo la Depfa
potrà deliberare ciò che più gli fa comodo per tutelare i suoi
interessi, vincolando i soci reali (i Comuni stessi) alle proprie
deliberazioni;
Per legge e per contratto la tariffa è legata agli
investimenti ed in caso di disavanzo per assicurare lequilibrio
economico-finanziario potrebbe essere determinata dalla banca estera;
Il
contratto di finanziamento attraverso un Project Financing, a quanto
pare, finora non lo ha ancora letto nessun amministratore pubblico
(come ha ammesso lo stesso Cusani nei giorni scorsi); non si comprende
su quali basi vengano forniti giudizi sulla totale assenza di rischi i
capo ai Comuni soci;
La stessa Corte dei Conti, lo scorso anno,
attraverso la sentenza n. 89/C/2007, riferita ad una richiesta di
chiarimento rivolta proprio dal Presidente della Provincia di Latina
rispetto ad un problema interpretativo della tariffazione di
Acqualatina, ha chiarito che lAutorità dAmbito a seguito dellentrata
in vigore del D.Lgs. n. 152/2006 (che ha integrato ed abrogato la
cosiddetta legge Galli), si è venuto configurando come ente
strumentale dell’Ente Regione, risultando sottoposto a vigilanza e
controllo da parte di tale richiamato livello di governo; vale a dire
che è la Regione a dire lultima parola su quello che decide la
Conferenza dei Sindaci;
Infine si chiede la piena assunzione di
responsabilità da parte dei Sindaci stessi che votando latto di pegno
di fatto rinunciano alla possibilità di rescindere il contratto.
Rescissione che invece sta perseguendo il Consiglio Comunale di
Frosinone che, allunanimità, lo scorso 28 Maggio ha votato la
rescissione del contratto con ACEA (analogo provvedimento è in fase di
adozione a Cassino), viste le gravi inadempienze del gestore
e da noi
lelenco è lunghissimo!.
E’ inspiegabile come i cittadini di Latina siano capaci di assorbire e digerire qualsiasi nefandezza,abuso,prepotenza gli venga imposta dai politici locali.Tariffe alle stelle e ulteriori aumenti,disfunzione di tutti i servizi pubblici, mancanza di alloggi popolari, carenza di asili nido e chi pi
… ma questo