Omicidio di Roccagorga, condanna ridotta a 6 anni

28/03/2011 di
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E’ stata ridotta da 8 a 6 la condanna per l’omicidio di Aquilina Pacifici, la donna di 83 anni, uccisa nel giugno 2007 a Roccagorga dalla figlia Maria Filomena Foglietta, di 64 anni. Lo ha deciso la III Corte d’assise d’appello di Roma, presieduta da Afro Maisto, che ha condannato a sei anni la donna riconoscendo l’attenuante della provocazione.

Aquilina Pacifici fu uccisa con una coltellata alla gola inferta dalla figlia Maria Filomena al termine di un violento litigio. Era il 23 giugno 2007 e le due donne si trovavano nell’appartamento di famiglia. Maria Filomena Foglietta, subito dopo il delitto, tentò di togliersi la vita gettandosi in un pozzo e poi, rintracciata dalle forze dell’ordine, inscenò il suicidio della madre (in passato l’anziana aveva già tentato di uccidersi) prima di confessare, dopo un lungo interrogatorio, quanto aveva compiuto.

Secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, quel giorno Aquilina Pacifici picchiò la figlia e quest’ultima, esasperata, prese un coltello da cucina di circa 30 centimetri e la colpì. Subito dopo si allontanò dall’abitazione con il proposito di lanciarsi in un pozzo; ad evitare il suicidio fu uno dei figli che la trovò in campagna. Tortuoso l’iter processuale di questa vicenda. Il 30 gennaio 2009, il gup di Latina, Giuseppe Cario, a conclusione del processo con il rito abbreviato, condannò Maria Filomena Foglietta a 14 anni di reclusione. Il 2 febbraio dello scorso anno, la I Corte d’assise d’appello di Roma, presieduta da Guido Catenacci, ritenne “scemata la capacità d’intendere e volere al momento del fatto” della donna, e ridusse a otto anni (con l’aggiunta del ricovero per tre anni in una casa di cura a pena espiata) la pena inflitta in primo grado. La Cassazione, però, il 25 novembre scorso, annullò la sentenza ordinando un nuovo processo al fine di valutare la sussistenza o meno della provocazione quale causa scatenante l’omicidio. Oggi il nuovo processo di secondo grado.

Il pg, Antonio Larosa, sostenendo non esistente la provocazione nel caso specifico, ha chiesto ai giudici di confermare la precedente condanna a 8 anni di carcere. Argomentazioni non accolte dalla III Corte d’assise d’appello che ha invece ha concesso l’attenuante riducendo ulteriormente la pena inflitta a Maria Filomena Foglietta, alla quale ha anche revocato il ricovero nella casa di cura a pena espiata. La donna era difesa dagli avvocati Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone.