PALAZZO KEY ACQUISTATO DA UNA SOCIETA’ DEL LUSSEMBURGO

24/05/2008 di
di MONICA FORLIVESI *

Il
Key è di proprietà di una società lussemburghese. Si chiama GL Land
s.a. Ma questo è solo l’ultimo capitolo dell’infinita vicenda del
grattacielo di Latina, quello strano incrocio di tubi senza senso che
svetta nel cuore della città. 

 
Vuoto da anni, con i lavori di
ristrutturazione bloccati dal Comune perché non conformi, con il
sindaco Vincenzo Zaccheo che nel 2003 voleva trasferirci gli uffici
comunali e che l’ha fatto “ridisegnare” dall’architetto Wilmotte
insieme agli altri palazzi del centro storico. Non solo, il socio di
maggioranza della società Key, Paolo Fontenova, un anno e mezzo fa volò
a Parigi e affidò l’incarico di progettazione all’architetto francese.

Era
dicembre 2006, pochi mesi dopo è iniziato il balletto di atti,
registrazioni, compravendite. Un “giro” che ha tutto il sapore della
scatole cinesi e che finisce in Lussemburgo, uno dei paradisi fiscali
per eccellenza. Ma come ci finisce? La storia e lunga e tortuosa. Nel
luglio scorso, il 31 per l’esattezza, la società Key vende l’immobile
alla società Falco per due milioni e mezzo di euro, di cui un milione e
mezzo di cambiali. Il capitale sociale è di 10.000 euro e i soci sono
una casalinga di Roma, Ornella Donini e un pensionato di Casal di
Principe, Lucio Noviello. Nelle ultime ore emerge un fatto nuovo: nello
stesso giorno e dallo stesso notaio il Key sarebbe stato venduto, per
lo stesso prezzo, ad un’altra società, la Kryptéia. Qualcosa non
quadra. Il legale rappresentante della società, al quale si risale
attraverso il codice fiscale, è un consigliere comunale del gruppo
Progetto per Latina, Domenico Bonanni. Scoppia il caos.
 
Ieri pomeriggio
il capogruppo Fabio Cirilli convoca una conferenza stampa e carte alla
mano svela l’arcano condito da una sequela di coincidenze. Ma stiamo ai
fatti, a quello che appare, su quello che c’è dietro ci sta lavorando
il sostituto procuratore Luigia Spinelli, che ha aperto un’inchiesta.
La Kryptéia, i cui soci sono Bonanni, Lorenzo Marini e Pier Luigi
Agresti, è una società di servizi. I tre soci, con un sorriso amaro
scuotono la testa. «Magari avessimo comperato il Key – dice Marini –
mai sentita una cosa più assurda, dove li prendiamo i soldi». Ma la
società è la vostra? «Sì – spiega Bonanni – l’abbiamo costituita il 25
luglio scorso dallo stesso notaio che ha curato la costituzione della
Falco Immobiliare il 26 luglio e la vendita del Key il 31». Cirilli
continua: «Nell’atto tra Falco e Key c’è il codice fiscale non della
Falco ma della Kryptéia, tanto che il 28 settembre il notaio ha
effettuato una rettifica del codice fiscale inserendo quello giusto».
Un mero errore materiale. «Già – risponde Cirilli – ma a questo punto
ci abbiamo voluto vedere chiaro, e così ci siamo messi al lavoro». (* Il Messaggero, 24-05-2008)