Tar del Lazio, 2010 positivo ma i problemi restano

24/02/2011 di
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Buoni risultati nel 2010 in termini di giudizi decisi, ma i problemi strutturali del Tar Lazio restano. È il messaggio del presidente Giorgio Giovannini alla cerimonia d’inaugurazione del nuovo anno giudiziario.

I dati sono chiari: «Nel 2010 – ha detto Giovannini – il numero dei giudizi definiti è stato il più elevato mai raggiunto. Negli anni precedenti sono stati tra i 13 mila e i 16 mila, nel 2010 sono stati 39.187, con un forte divario, quindi, rispetto agli ultimi anni. I ricorsi in entrata sono stati 12.211, con una riduzione dei giudizi pendenti di quasi 27mila unità». Un risultato importante, dovuto «al programma straordinario di verifica delle ‘perenzioni quinquennalì (si tratta delle dichiarazioni di estinzione del procedimento in caso d’inerzia della parte interessata), che dalla seconda metà del 2009 e per tutto il 2010 è stato attuato in aggiunta al lavoro ordinario»; ma anche un risultato naturale, visto che «i nostri magistrati operano da tempo al limite dei tetti massimi di produttività stabiliti, sulla base di un organico la cui consistenza numerica è ferma da anni e, anzi, tende a diminuire». Giovannini precisa, però, che i buoni risultati del 2010 non devono far pensare al superamento dei problemi strutturali. «Riusciamo a raggiungere il pareggio o saldi attivi tra ricorsi in entrata e in uscita soltanto grazie all’arretrato storico – ha detto – e solo, dunque, in virtù della perdita d’interesse che i ricorrenti mostrano di nutrire per la decisione di merito».

Viceversa, sul piano del numero delle sentenze «a causa delle carenze strutturali degli organici, non riusciamo a tenere il passo con la quantità di ricorsi che richiedono un’effettiva decisione di merito». In questa situazione, per l’immediato futuro c’è «la necessità di completare il programma di verifica su circa 100 mila fascicoli, ma permane l’esigenza di un adeguamento del numero dei magistrati e del personale di segreteria, ed è necessaria la più sollecita possibile copertura dei numerosi posti rimasti vacanti (attualmente rispetto alla dotazione teorica di 70 magistrati, sono coperti soltanto 55 posti)».