ATTENTATI ALLE POMPE FUNEBRI, 11 ARRESTI

30/04/2008 di
Undici ordini di custodia cautelare
sono stati eseguiti all’alba nell’ambito di una vasta operazione
della polizia; 25 persone sono indagate in stato di libertà con
l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla
commissione di attentati incendiari per monopolizzare il mercato
imprenditoriale del settore delle pompe funebri a Terracina.
 
Oltre 20 auto e mezzi commerciali sono stati distrutti dagli
indagati con ordigni incendiari tra il 2004 e il 2007. Gli
attentati erano finalizzati ad intimorire i concorrenti che in
alcuni casi sono stati costretti a chiudere. Nel corso delle
operazioni sono stati identificati promotori organizzatori ed
esecutori materiali degli attentati e accertati anche diversi
episodi di spaccio di droga, ricettazione e truffa. Numerose le
perquisizioni eseguite in provincia di Latina, a Napoli e Roma
con l’impiego di 150 agenti di polizia un elicottero e unità
cinofile.

 
Sono tutti di Terracina, Fondi e
Napoli gli undici arrestati nel corso dell’operazione «Anxur»
portata a termine all’alba dagli uomini della Squadra mobile di
Latina, guidati dal vicequestore Fausto Lamparelli, e dal
commissariato di polizia di Terracina.
Gli arrestati sono a vario titolo accusati di associazione a
delinquere finalizzata alla commissione di truffe, estorsioni,
illecita concorrenza con minacce e violenza, tentato omicidio,
ricettazione, furto, spaccio di droga, lesioni aggravate,
danneggiamento e incendio. Al centro dell’attività illecita del
gruppo gli affari legati al mercato dell’imprenditoria funebre.
 
Le indagini erano partite dall’aumento di incendi dolosi ai
danni di autovetture che si era verificato a Terracina dal 2004.
Gli accertamenti hanno permesso di scoprire che molti degli
episodi incendiari erano finalizzati ad intimorire o vincere
coattivamente la concorrenza imprenditoriale nelle attività
delle agenzie funebri.
Il gruppo criminale si serviva di organizzatori ed esecutori
materiali degli attentati, che venivano ripagati con somme di
denaro o sostanze stupefacenti.
 
Il metodo consolidato dal gruppo consentiva di dominare il mercato. Tra gli episodi incendiari
ricondotti al gruppo c’è anche il tentativo di appiccare un
incendio all’auto di un investigatore di polizia del
commissariato di Terracina, individuato come obiettivo da
colpire per aver indagato sul tentato omicidio di un cittadino
straniero, avvenuto nel luglio del 2006 a Terracina, consentendo
di arrestare tre persone. Altre 25 persone
risultano indagate in stato di libertà, mentre un altro
destinatario di un ordine di arresto è riuscito a sfuggire alla
cattura ed è attualmente ricercato.