LA “RAPINA DI NATALE” A MAENZA, DOPPIA CONDANNA

10/04/2008 di
Nel dicembre scorso avevano rapinato la Banca di Roma, a Maenza. Volevano
fuggire in treno ma quel giorno c’era lo sciopero dei trasporti e così
sono stati arrestati in un casolare in campagna. Davanti al giudice
avevano detto: "Ci deve scusare, ma si avvicina il Natale e noi abbiamo
un figlio".

 
Ieri si è concluso il processo a carico della coppia di Napoli. Lei è stata condannata a 3 anni, lui a 2. In banca avevano minacciato i dipendenti con una pistola giocattolo e una siringa. In udienza preliminare il ragazzo e la donna, madre di due figli e con
altre segnalazioni, avevano scelto di avvalersi del rito abbreviato per
ottenere, in caso di condanna, uno sconto della pena. Il pubblico
ministero Simona Gentile riteneva provata l’accusa, anche grazie al
denaro e alla siringa rinvenuta indosso al ragazzo e servita per
minacciare. Inoltre, se ancora c’era la necessità di ulteriori
conferme, queste potevano essere date dalle dichiarazioni dei presenti.
 
La condanna richiesta era di 4 anni e 1.000 euro
ciascuno. Il difensore, avvocato Pucci, insisteva sulla condizioni
ambientale disagiate dei giovani, con il ragazzo allontanatosi da un
quartiere quale Scampia a Napoli e la donna, madre preoccupata del
futuro incerto, persone che avevano si sbagliato ma potevano ancora
essere recuperati. Il Gup Nicola Iansiti, al termine della camera di
consiglio, ha condannato il giovane a due anni e 800 euro di multa e la donna a 3
anni e 1.200 euro.