GIALLO DOGANELLA, STEFANIA: “ADOTTATE I MIEI CANI O MI UCCIDO”

08/04/2008 di
di MARCO CUSUMANO *

Dopo aver saputo che i giudici vogliono lasciarla in carcere, Stefania Orsola Scarlata non ha pensato al suo futuro. Ma a quello dei suoi quattro cani, rimasti nella villetta di Doganella di Ninfa.

 
E così ieri mattina, quando ha incontrato il suo avvocato, Daniele Cardenia, lo ha implorato in lacrime: «Devi diffondere un appello tramite i giornali: qualcuno deve prendersi cura dei miei cani. Se li rinchiudono in un canile io mi uccido!». Che la donna, accusata di aver ucciso Giancarlo De Santis trovato senza vita nel suo congelatore, fosse particolarmente legata ai suoi cani si è capito sin dall’inizio di questa storia. Già pochi minuti dopo l’arresto, Stefania ha iniziato a parlare dei suoi animali, preoccupandosi di chi si sarebbe occupato di loro. I carabinieri si sono presi l’incarico di portare da mangiare alle bestiole ma ora, a distanza di settimane e dopo la decisione dei giudici di lasciare la donna in carcere, si pone il problema della sistemazione degli animali. Quando Stefania ha saputo che la Procura aveva disposto il trasferimento dei meticci in un canile, ha iniziato ad urlare e a piangere implorando di aspettare ancora un po’, sperando nella scarcerazione. Ma poi i giudici hanno deciso di tenerla rinchiusa a Rebibbia. E ora il problema dei cani va risolto subito. «Vorrei fare un appello – ha detto ieri Stefania – affinché qualche volontario di un’associazione animalista prenda in affidamento i miei quattro cagnolini. Se decideranno di rinchiuderli in un canile sono pronta ad uccidermi. Loro sono tutta la mia vita…».

Del caso si sta interessando l’associazione di volontariato “Arcipelago 2000” che si occupa anche della difesa degli animali. Nei giorni scorsi l’associazione ha denunciato la presenza di un canile-lager che è stato sequestrato ad Aprilia. «Valuteremo la situazione – spiega Paola Zampetti – e se sarà possibile, anche in base alle nostre possibilità, tenteremo di trovare una soluzione adeguata».
Sul fronte delle indagini i carabinieri continuano a scavare nella vita privata di Stefania Orsola Scarlata. L’ipotesi di omicidio resta in piedi ma non convince del tutto, anche perché De Santis è morto per infarto e sembra abbastanza improbabile che la donna abbia utilizzato la digossina, trovata nel suo corpo, per ucciderlo. Più probabile un malore. Ma, in questo caso, perché nascondere il cadavere? Aiutata da chi? Continuano le verifiche sulle tre persone che frequentavano abitualmente la villetta di Doganella: un tassista, un giardiniere e il misterioso uomo che l’ha denunciata. (* Il Messaggero 08-04-2008)
 
  1. Il giornalista autore del pezzo? L’Ass.ne Arcipelago, per il problema dei cani o l’Avv.to difensore che si