ESPOSTO IN PROCURA: “CONTROLLATE LE NUOVE DARSENE DI RIO MARTINO”
documentazione fotografica dei lavori attualmente in corso presso la sponda
ricadente nel territorio del Comune di Latina del canale di Rio Martino, chiede la verifica di tali interventi
rispetto alle prescrizioni relative alla concessione rilasciata dallo stesso
Comune di Latina, su delega degli altri enti e uffici interessati, alla
società gestrice dellormeggio".
L’esposto di Legambiente prosegue testualmente: "Si segnala il fatto che più volte in passato siamo
intervenuti per chiedere che venisse fornita unofferta adeguata alla domanda
di attracco per i diportisti locali, nel pieno rispetto dei vincoli ambientali
(ce ne risultano in vigore almeno sei) derivanti dal cosiddetto Decreto
Galasso, i quali prescrivono, tra laltro, linedificabilità assoluta su tutta
la zona.
Abbiamo preso atto
del sequestro giudiziario compiuto dalla Procura della Repubblica di Latina nel
causa dello stato di assoluto abusivismo che si stava perpetrando da numerosi
anni su quel corso dacqua.
Abbiamo inoltre apprezzato il superamento di tale situazione
attraverso la realizzazione di un
progetto di ormeggio rispettoso dei vincoli e con minimo impatto ambientale,
con il benestare delle amministrazioni competenti
A seguito di tale accordo, nella piena evidenza dei fatti
accertati, si riscontrano i seguenti atti e situazioni:
– in data 01/08/2005, attraverso la delibera di giunta n.
530, il Comune di Latina ha affidato alla società Ge.Port srl (unica
partecipante alla gara), la concessione per la gestione dellormeggio e
linstallazione di due banchine mobili adibite allattracco di imbarcazioni da
diporto alla foce del canale Rio Martino;
– tale concessione è dichiaratamente temporanea, con
validità di due anni, per cui risulterebbe in fase di scadenza;
– in data 06/12/2006, sempre attraverso specifica
delibera di giunta comunale, lo stesso Comune ha autorizzato la realizzazione
di un punto di ormeggio per piccole imbarcazioni nello stesso canale;
– tutti gli attracchi stati concessi per imbarcazioni non
superiori alla lunghezza di
metri
che sono attualmente ormeggiate imbarcazioni di lunghezza superiore;
– nello stesso sito internet (www.basenautica.it) della società
collegata, si dichiara esplicitamente che è possibile lattracco per
imbarcazioni fino a
metri
tutti i servizi di banchina (incluso il parcheggio per automobili);
– per quanto constatabile risulta che i lavori in corso
applichino una interpretazione fin troppo estensiva dei prescritti obblighi in
capo alla società gestrice, rispetto alla messa in sicurezza del canale, alla
bonifica e alla pulizia dellimbocco a mare, visto che si sta eseguendo una
riprofilatura della sponda, utilizzando materiale di cava riportato (breccia
mista a sassi) del tutto estraneo alla natura geologica del luogo, oltre che
materiale di risulta prelevato dal fondale del corso dacqua, anche con
levidente fine di aumentare il livello di pescaggio delle imbarcazioni; il tutto
senza contare il fatto che le darsene sono state ancorate alla terra ferma con
gettate di cemento, così come avvenuto per i numerosi pali di illuminazione
dellarea e per i gabbiotti utilizzati dal personale di sorveglianza e assistenza
della società;
– per un tratto lungo circa
quindi danneggiato irreparabilmente lhabitat della flora e soprattutto della
fauna (sono state distrutte numerose tane di nutrie) e testimoni oculari hanno
assistito alluccisione di alcuni animali a causa dei lavori dellescavatore.
Anche se autorizzati, appare fin troppo evidente che invece di adattare la darsena allarea
protetta in cui si trova, risulta che stia avvenendo il contrario: da qui
necessita la presente richiesta di verifica.
Tale esigenza si rafforza anche in funzione del fatto che i
lavori eseguiti ed in fase di esecuzione, appaiono sovradimensionati rispetto
allesigenza di spazio per il posizionamento delle darsene amovibili a suo
tempo autorizzate; daltro canto appare incongruo (almeno ipoteticamente)
lesecuzione di tali lavori nella fase finale della detta gestione temporanea,
che scadrà tra circa due mesi e quindi in quella fase (sempre ipotetica) in cui
la delegata amministrazione comunale di Latina dovrebbe procedere allemissione
di un nuovo bando di gara ad evidenza pubblica per lassegnazione definitiva
della gestione".
del Circolo Arcobaleno della Legambiente di Latina ed è indirizzato al Sindaco del Comune di
Latina, al Presidente della Provincia di
Latina, AllUfficio Circondariale
Marittimo di Anzio, Al Direttore Generale del Parco
Nazionale del Circeo, Al Presidente del Consorzio di
Bonifica di Latina, Al Presidente della Regione Lazio, AllAssessore allAmbiente della
Regione Lazio e alla Procura della Repubblica di Latina.