Maxifrode fiscale a Brescia, arrestato un uomo di Formia

19/01/2011 di
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Si è conclusa con l’accertamento di fatture fittizie per un ammontare complessivo di oltre 180 milioni di euro, 11 arresti e 29 denunce l’attività d’indagine del Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf di Brescia, iniziata nel 2008, su una maxi frode fiscale nel settore del commercio dei rottami metallici. Coinvolte 15 imprese in Lombardia, Sicilia e Campania.

In particolare, 8 dei destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Brescia sono di Lumezzane, uno di Cellatica (entrambi i paesi si trovano in provincia di Brescia), uno di Formia ed uno è tuttora ricercato. Sono stati sequestrati 130 unità immobiliari, 20 autoveicoli e 6 motocicli, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro. Tra le auto sequestrate, una ‘Wiesman Roadster’, prodotta a mano in numero limitato, del valore commerciale di 300mila euro.

Al centro del sistema di frode 3 società ‘cartierè (con sede ad Arzano, in provincia di Napoli, Ravanusa, in provincia di Agrigento e Paderno Franciacorta, in provincia di Brescia), ossia «costituite al solo scopo di emettere fatture fittizie a copertura contabile di consistenti acquisti di rottame metallico effettuati in nero da società commerciali realmente operative, localizzate nelle province di Brescia (Lumezzane, Villa Carcina, Gardone Val Trompia, Torbole Casaglia) e Napoli».

Fondamentale, si spiega in una nota, è stata la «meticolosa ricostruzione dei flussi di denaro contante proveniente dalla monetizzazione di assegni e bonifici ricevuti in pagamento dalle ‘cartierè a fronte delle false transazioni commerciali. Il contante veniva quindi restituito alle imprese destinatarie del rottame, tranne una percentuale trattenuta dalle ‘cartierè (circa il 4%) come corrispettivo per la loro attività fraudolenta».

A bordo dell’auto di un gestore di una ‘cartierà è stata trovata una valigetta contenente quasi 300mila euro in contanti, che l’uomo stava per restituire ai responsabili delle imprese bresciane destinatarie delle fatture false.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia, sono state condotte anche «con l’ausilio di indagini tecniche e servizi di osservazione e pedinamento». Per l’operazione ‘Pulcinellà sono stati impegnati circa 100 militari
della Gdf, con la collaborazione degli altri reparti del Corpo della provincia di Brescia, del I Gruppo di Napoli, del Gruppo di Formia, della Compagnia di Casalnuovo di Napoli, della Compagnia di Capua e della Tenenza di Voghera.