Pedopornografia, adescamenti, cyberstalking e sextortion: tutte le indagini dell’anno

04/01/2023 di
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Dall’analisi dei dati del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Lombardia della Polizia postale relativi al 2022 si registra una diminuzione dei casi di pedopornopgrafia on line trattati rispetto all’anno precedente. Una flessione negativa da attribuire anche alla fine dell’emergenza sanitaria ed alla progressiva ripresa delle attività ordinarie. La diminuzione dei casi trattati – spiega Il Centro – non ha però inciso sull’attività di contrasto. Stabile il numero dei denunciati per violazioni connesse ad abusi in danno di minori.

Per quanto riguarda pedopornografia e adescamento online, nel 2021 i casi trattati sono stati 327 e nel 2022 219, le perquisizioni sono state 289 l’anno precedente e 220 nel 2022, le persone Indagate 238, a fronte di 202 , gli arrestati da 32 sono passati a 30. Nel 2022 sono stati trattati 72 casi per adescamento online: anche quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate (41 rispetto al totale di 72).

Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni pericolose.

Le sextortion stanno interessando sempre più spesso vittime minorenni. Nel corso dell’anno sono stati trattati in Lombardia 139 casi, la maggior parte in danno di vittime maschili. Un’operazione, in particolare, svolta dal Centro, ha portato all’adozione di una misura cautelare in carcere nei per una giovane donna, responsabile di oltre 60 estorsioni ai danni di altrettanti uomini e alla denuncia di sua madre, complice nell’attività.

LE INDAGINI DEL 2022

Lo sforzo della Polizia Postale nel 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, alla protezione delle infrastrutture critiche e sensibili informatizzate del Paese, soprattutto dopo l’inizio della guerra in Ucraina, e in particolare ai reati in danno di minori. Dunque, per quanto riguarda il fenomeno del sextortion, in Fvg sono stati trattati 10 casi di cui uno riguardante un minorenne.

Inoltre, tra le principali operazioni che hanno coinvolto la Polizia Postale del Fvg, si ricordano «LUNA», avviata dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale Fvg che ha portato alla denuncia di 32 persone (di cui una in provincia di Trieste), 7 delle quali minorenni e una tratta in arresto; «FREE ANGELS» con la denuncia di un soggetto che in un gruppo aperto su una nota piattaforma social, spingeva ragazze minorenni e fragili all’anoressia; si tratta di un libero professionista di 40 anni, già condannato per pornografia minorile. Inoltre, l’ operazione «REVELATUM», conclusa con 72 indagati per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico in ambito nazionale di cui 3 in provincia di Gorizia e Pordenone; «BROKEN DREAMS», su transazioni in ingresso riconducibili a truffe con 17 indagati (di cui uno in provincia di Pordenone). Accanto alla prevenzione vi è poi l’attività di indagine e di pronto intervento in caso di attacchi informatici. In Friuli Venezia Giulia sono state fatte complessivamente 17 denunce da parte delle aziende ma il dato è sottostimato. Per quanto riguarda il trading online la Polizia Postale ricorda l’Operazione «DREAM EARNINGS» condotta con la Squadra Mobile di Pordenone, che ha disarticolato un’organizzazione dedita alle truffe, conclusasi con 3 misure cautelari e 4 perquisizioni. Si segnala, infine, l’OPERAZIONE «GENOVA» avviata dalla Polizia Postale di Genova che ha scoperto vittime in Veneto e Fvg per marketplace dell’usato. A livello regionale sono stati monitorati nel 2022 più di 300 spazi web in sinergia con le Digos locali.

LE INCHIESTE NEL LAZIO

Tra le indagini più significative avviate dal Centro Operativo per il Lazio si segnala:

OPERAZIONE GRAN BRETAGNA: a seguito dell’attività investigativa scaturita
dalla segnalazione del collaterale Britannico relativa ad una chat in lingua inglese nella quale
un utente Kik denominato “daddy74rm” manifestava interesse sessuale nei confronti dei
minori e allo scopo di essere inserito in una chat ristretta di scambio di materiale
pedopornografico inviava delle foto di mutandine da bambina, veniva individuato un soggetto
già condannato per il reato di detenzione di ingente quantitativo di materiale
pedopornografico. La successiva attività di perquisizione consentiva di accertare oltre la
detenzione anche la produzione di immagini e video pedopornografici utilizzando la figlia
minore di 8 anni. L’indagato, dopo aver occultato una telecamera, con la scusa di aiutarla a
fare la doccia, la riprendeva nuda, posizionandola sempre a favore dell’obiettivo per meglio
riprendere i genitali. Successivamente con appositi programmi di editing provvedeva ad
eliminare i volti di entrambi al fine di non essere riconoscibile nei set di immagini che
produceva. L’attenta comparazione del contenuto dei file con gli indumenti della figlia e la
biancheria da letto rinvenuti in casa, nonché con le foto degli ambienti domestici
permettevano di identificare i soggetti ritratti.

OPERAZIONE KIK: a seguito dell’attività investigativa scaturita da segnalazione
NCMEC, veniva individuato un soggetto resosi responsabile del caricamento di alcuni file
pedopornografici sulla piattaforma KIK. Durante l’esecuzione dell’attività di perquisizione
informatica, il soggetto veniva trovato in possesso di nr. 160 file video e n. 24 file immagine
custoditi all’interno di un hard disk portatile di tipo USB, rinvenuto sulla scrivania ubicata in
camera da letto dell’indagato e collegato al notebook che ne consentiva una rapida e
immediata fruibilità da parte dell’indagato. Si rendeva necessaria l’adozione del
provvedimento restrittivo della libertà personale a carico del soggetto in ragione della gravità
dei fatti, desunta sia dal numero e dal tenore dei file rinvenuti nella sua disponibilità, pertanto,
come disposto dal P.M. di turno, il predetto veniva sottoposto al regime degli arresti
domiciliari.

OPERAZIONE “FAMIGLIE DA ABUSI”, svolta dal Servizio Centrale in modalità
sotto copertura nell’ambito del contrasto alla pedopornografia online sul gruppo Telegram
“Famiglie da Abusi” e condotta dai Centri Operativi Sicurezza Cibernetica di Roma, Bologna,
Milano, Napoli e Catania, coordinati dal C.N.C.P.O. del Servizio Polizia Postale e delle
Comunicazioni, ha consentito di arrestare 5 persone ritenute responsabili di diffusione e
detenzione di materiale di sfruttamento sessuale di minori online.
In particolare, gli indagati appartenevano a una comunità ristretta dedita allo scambio
di materiale pedopornografico, anche autoprodotto dagli stessi partecipanti.

CYBERSTALKING

Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per il Lazio, nell’anno
2022, ha trattato oltre 30 casi di cyberstalking, oltre 400 casi di diffamazione, oltre 250
casi di minacce e molestie in rete e oltre 600 casi di profili fake e trattamento illecito di
dati personali; tra i reati di maggior allarme sociale spiccano 30 casi di revenge porn, 38
richieste di aiuto con propositi suicidari.
L’attività investigativa in questo settore ha portato alla denuncia di 102 persone per
aver commesso reati annoverati nella legge 19 luglio 2019 n. 69, cosiddetto “Codice
Rosso”, estorsioni a sfondo sessuale, molestie, minacce, diffamazioni sui social network
ed all’esecuzione di 11 perquisizioni locali.
Nel 2022 sono state rivolte alle rispettive Questure, quali autorità locali di P.S. di
Pubblica Sicurezza, 12 istanze di ammonimento nei confronti degli autori delle condotte
moleste.