Inchiesta Karibu, lady Soumahoro in silenzio davanti al giudice

19/12/2022 di

Un terremoto, giudiziario ma anche politico e forse anche familiare, con l’epicentro a Latina e i sismografi che vibrano fin nei corridoi di Montecitorio in un rincorrersi di voci, sospetti, smentite.

Prosegue il lavoro della magistratura sul caso delle coop per l’assistenza dei migranti Karibu e Aid gestite dai parenti del deputato Aboubakar Soumahoro, e non si ferma neanche il caso politico attorno all’ex sindacalista dei braccianti, del tutto estraneo alla vicenda di giustizia. Con i boatos, poi bollati come infondati, che volevano i leader di Verdi e Sinistra Italiana pronti a espellere dal gruppo il loro già candidato di punta e lui, che dopo aver «appreso con stupore la notizia» di eventuali provvedimenti solo da fonti di stampa, si era già detto pronto ad accettarli, nel caso, con «massima serenità d’animo».

Sul versante giudiziario ieri in agenda i magistrati pontini avevano segnato gli interrogatori di Marie Terese Mukamitsindo, suocera del parlamentare, suo figlio Michel Rokundo e la figlia Liliane Murekatete, moglie del deputato, tre cioè dei sei indagati per reati legati a presunte false fatturazioni per evadere il fisco. Ma nessuno dei tre ha risposto al magistrato; Murekatete, anzi, starebbe cercando di tenere ben distinta la sua posizione rispetto a quella di madre e fratello. Tant’è vero che il suo avvocato, Lorenzo Borrè – gli altri due sono difesi da un altro legale – ha tenuto a specificare di aver presentato «della documentazione che riteniamo adatta a riqualificare le contestazioni mosse a Murekatete: confidiamo già da ora che si escluderanno le responsabilità».

Per i tre il gip aveva disposto il divieto per un anno di contrattare con la pubblica amministrazione e esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche, oltre al sequestro di oltre 639 mila euro alla madre e di circa 13 mila ai due figli. Il magistrato di Latina è convinto che sebbene fosse la madre a svolgere «un ruolo centrale nella dinamica delittuosa», anche i figli giocavano un ruolo «consapevole e attivo» nel presunto «meccanismo fraudolento a gestione familiare». «Non conosco il compendio probatorio – ha commentato però Borrè – e fermo restando che fin d’ora escludo responsabilità chiediamo il tempo di poterlo dimostrare. Io comunque, pur non potendo anticipare nulla, ho già una idea molto chiara».

Intanto a Montecitorio siede, autosospeso dai partiti che l’hanno candidato, il deputato di origine ivoriana. «Amareggiato, dispiaciuto e preoccupato» per l’indagine sui suoi familiari, Soumahoro teme anche gli effetti sulla sua reputazione nel vedere il proprio nome accostato a vicende di cui continua a dichiararsi del tutto ignaro. E per giunta, per tutto il pomeriggio, si rincorrono e rimbalzano sui media le voci su possibili provvedimenti nei suoi confronti: «Prenderò atto delle decisioni del gruppo parlamentare che mi ha eletto da indipendente – il suo commento – e accetterò ciò che in cuor loro reputeranno opportuno fare. Da parte mia c’è massima serenità d’animo». Voci che poi fonti di partito smentiranno. Ma le scosse del terremoto di Latina hanno fatto tremare, ancora una volta, anche le luci del Transatlantico.