Morto in ospedale Antonio Ciarelli, capostipite del clan di Pantanaccio

07/02/2022 di

E’ morto all’ospedale Goretti di Latina, Antonio Ciarelli, capostipite del clan noto a Latina per le attività di usura, estorsione e spaccio di droga.

Antonio Ciarelli, 76 anni, fu condannato a 9 anni nell’ottobre 2016 per usura ed estorsione. Il pm Gregorio Capasso all’epoca ne chiese 5, ma il collegio penale in quella occasione decise di raddoppiare quasi la pena.

L’ultimo arresto di Antonio Ciarelli risale al gennaio 2010, quando fu bloccato proprio davanti al tribunale di Latina mentre incassava 10.000 euro da una vittima dell’usura alla quale aveva applicato un tasso di interesse del 500%. Dopo una prima scarcerazione fu nuovamente arrestato e poi ricoverato in ospedale per problemi cardiaci.

Negli ultimi anni era rimasto coinvolto anche in indagini patrimoniali sul tesoro della famiglia Ciarelli, culminate con sequestri e confische di immobili.

Originario del Molise, ma da decenni residente con la sua famiglia nel capoluogo pontino, Antonio Ciarelli è considerato il patriarca del clan di nomadi stanziali noti in città per essere stati coinvolti in inchieste importanti. Proprio nel 2010, anno del suo arresto, scoppiò la “guerra criminale” tra clan che portò a 2 omicidi in meno di 48 ore.

Da allora il clan ha subito profonde mutazioni con l’ascesa di nuove figure criminali così come riferito dai diversi pentiti che negli ultimi anni hanno contribuito a tracciare il quadro della criminalità pontina.