DIRETTA VIDEO – Damiano Coletta batte Zaccheo, festa a Latina

18/10/2021 di

DAMIANO COLETTA vince contro Zaccheo. La diretta Facebook del sindaco

LA VITTORIA DI COLETTA

Il blitz per riprendersi uno dei feudi più iconici, l’ex Littoria città di fondazione e enclave privilegiata del centrodestra, è naufragato. Nel giorno nero anche Latina è persa e per la seconda volta. Damiano Coletta, medico indipendente sostenuto dal Pd e da liste civiche, è stato confermato sindaco. Certo non con l’exploit della scorsa tornata elettorale in cui vinse a valanga col 75% dei voti strappando il capoluogo pontino ad anni ininterrotti di giunte di centrodestra, ma con un largo 54,9% contro il 45,1% di Vincenzo Zaccheo.

L’asso Zaccheo era stato calato dal centrodestra in un partita che si annunciava per loro difficile: già deputato, radicatissimo sul territorio e forte di ben due mandati come primo cittadino di Latina, sembrava la figura ideale per insidiare Coletta. Un curriculum che però non è bastato per mandare a casa l’esperienza civica, sostenuta soprattutto da giovanissimi («mi hanno dato forza ed energia», ha detto subito al comizio Coletta dopo la riconferma) tanto da far debuttare nel consiglio comunale di Latina una 18enne. Eppure nel primo turno i dati dicevano altro: Vincenzo Zaccheo (Fratelli d’Italia, Lega, Latina nel Cuore, Forza Italia, Udc, Vola Latina e Cambiamo) aveva chiuso con il 48,3% delle preferenze (30.433 voti) e Coletta (Lbc, Pd, Per Latina 2032, Riguarda Latina e il Movimento 5 Stelle dopo l’apparentamento) si era attestato dietro col 35,66% (22.469 voti). Al ballottaggio però Zaccheo non ha sfondato: fermo al 45,1%, tanto da far dire allo stesso Coletta «neanche il centrodestra ci ha creduto».

Avrà pesato anche qui il trend nazionale e anche le vicissitudini di Claudio Durigon, coordinatore della Lega nel Lazio e vicinissimo a Matteo Salvini, che proprio a Latina è nato e ha il suo bacino elettorale. Durigon, in ossequio al passato di Latina già Littoria, ad agosto avanzò l’infausta proposta di intitolare il parco comunale, già dedicato a Falcone e Borsellino, ad Arnaldo Mussolini, fratello del ben più noto Benito. L’idea gli costò, dopo molte polemiche, anche il posto di sottosegretario all’Economia. Insomma l’effetto identitario, che per lungo tempo è stato uno dei collanti del centrodestra pontino, non c’è stato.

Ora sarà di nuovo giunta Coletta. «Questo è il momento del rilancio per Latina, dopo avere risanato il nostro comune ora bisogna alzare la testa e guardare al futuro. Bisogna lavorare per il bene comune», ha detto il sindaco riconfermato in un comizio subito dopo che i numeri gli avevano consegnato la vittoria. «È il momento del rilancio, dello sviluppo – ha detto – il mio pensiero è anche per chi durante al pandemia ha avuto un dolore, per chi ha perso il lavoro: è tempo di ridurre le disuguaglianze sociali, è tempo di una città solidale. I giovani sono stati e sono la mia energia in questa campagna elettorale, Latina ha un futuro».

LE PAROLE DI COLETTA

«Questa è una di quelle cose che per metabolizzarle ci vuole tempo. È stato difficilissimo, rispetto alla volta precedente, ma sul ballottaggio avevo la convinzione che ce la potevo fare. Non avevo nemmeno messo a posto la scrivania. Al ballottaggio si mettono a confronto le persone. Sono stati premiati i valori che sono riuscito a esprimere, è stata premiata l’onestà e la continuità. Ho cercato di far capire che era importante in questo momento, in cui il Paese ha l’occasione di un rilancio importante, avere una guida che avesse competenza. Sono contento per i nostri giovani, credo per loro sarebbe stato un pericoloso tornare indietro – continua il sindaco – con un centrodestra fermo a una vecchia politica in cui l’amministrazione è asservita a certi sistemi, a lobby. Noi abbiamo riaffermato il valore dell’equità e la città lo ha colto. C’è bisogno di svecchiare i nostri dirigenti, qui a Latina tra quelli che hanno ottenuto i migliori risultati ci sono proprio giovani ventenni. E per loro vorrei investire su università e sanità. È un momento storico troppo importante – aggiunge Coletta – Per questo con il centrodestra troveremo un equilibrio, ci si metterà al tavolo perché per i progetti servono responsabilità e per le competenze c’é sempre posto. Il problema della governabilità si supera. Latina deve fare un salto di qualità. Io sono il sindaco scelto dalla città, la gente mi ha voluto dare fiducia: giorno dopo giorno ho avuto la consapevolezza che avrei recuperato il gap iniziale, in tanti per strada me lo dicevano. Al primo turno ha pesato il voto dei consiglieri, ma a Latina oggi si respira un’aria diversa, di libertà, dettata proprio dalle regole. Ci ho messo il cuore in questi 5 anni. Ho bonificato un sistema colluso, ho seminato (per quanto riguarda i rifiuti è partito il porta a porta, colmando 30 anni di gap) e ora devo raccogliere. Sono stato guida sicura in tempo di Covid, il capitano che per ultimo avrebbe lasciato la nave. E ora ci rimettiamo al lavoro. Da cosa riparto? Dalla riapertura teatro, restituito finalmente alla città sicuro e con l’agibilità».