Labrador ucciso a bastonate, analisi delle telecamere per trovare il killer

27/05/2021 di

Massacrato a bastonate e lasciato a terra, agonizzante. E’ morto tra atroci sofferenze il labrador “Birillo” di 10 anni. Era uscito dal proprio cancello nella frazione di Fossignano, ad Aprilia, per scorrazzare un po’, portandosi dietro l’altro cucciolone di casa.

Mentre lo cercavano, a notte fonda, nessuno dei suoi familiari poteva immaginare quello che gli era successo. Birillo è stato trovato in un campo a 1 km da casa, riverso a terra, immobile. Vedendolo tanto sofferente e incapace di alzarsi, la sua famiglia l’ha subito portato prima in una clinica veterinaria e poi in un’altra più attrezzata per casi così gravi. Il referto infatti è stato impietoso: Birillo aveva la schiena spezzata e le zampe rotte a causa delle bastonate ricevute. La sua situazione era davvero grave e purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare.

Il team legale di LNDC Animal Protection ha contattato la famiglia di Birillo per offrire la propria assistenza ed è al lavoro per sporgere denuncia, purtroppo contro ignoti. Nella denuncia verrà richiesto di acquisire le immagini di eventuali telecamere di sorveglianza presenti in zona, nella speranza di poter risalire all’identità del killer del povero cane.

A nome di tutta la associazione la Presidente Nazionale LNDC Piera Rosati esprime solidarietà alla famiglia di Birillo e chiede che chiunque abbia informazioni utili per ricostruire l’accaduto e individuare il colpevole si faccia avanti. “Fortunatamente l’altro cucciolone di casa ha incontrato una persona civile, verrebbe da dire normale, che l’ha tenuto nel suo giardino finché non l’ha restituito alla sua famiglia la mattina dopo. Purtroppo però abbiamo saputo che in zona altri cani e gatti sono stati vittime di maltrattamenti e avvelenamenti, quindi ci deve essere qualcuno che sistematicamente si ‘diverte’ a fare del male a queste creature. Una persona così è pericolosa e mi auguro che chiunque possa essere di aiuto alle indagini si faccia avanti perché dobbiamo stanare questo mostro ”, conclude Rosati.