Sezze, aggressione per “noia”. La polizia arresta i responsabili grazie a un unico testimone: “Troppi silenzi in paese”

11/05/2021 di

Colpito al volto prima con uno schiaffo, poi con un pugno e lasciato a terra agonizzante. Un’aggressione fulminea e, secondo gli investigatori, scattata senza un reale motivo, solo per la voglia di sfogarsi. A circa un mese dall’episodio, avvenuto in pieno giorno al centro di Sezze in provincia di Latina, la polizia ha arrestato due ragazzi con l’accusa di tentato omicidio. Si tratta di due giovani della zona, di cui uno minorenne.

Per gli investigatori della Squadra Mobile di Latina, guidati da Giuseppe Pontecorvo, il 30 marzo scorso, avrebbero picchiato un 44enne romeno, finito in coma per alcuni giorni, sottoposto a un delicato intervento chirurgico e ancora ricoverato in ospedale con una prognosi di 180 giorni. L’aggressione si è consumata nel primo pomeriggio al centro della cittadina.

A dare l’allarme alla polizia il pronto soccorso dell’ospedale dove l’uomo è arrivato in gravissime condizioni. Inizialmente si era ipotizzato un malore e una ferita alla testa provocata dalla caduta. Ben presto, però, si è capito che quella ferita non era frutto di una caduta ma provocata dalle botte. Gli investigatori avrebbero ascoltato decine di persone che a quell’ora abitualmente si trovano nella zona, ma solo un testimone avrebbe confermato che l’uomo era stato picchiato. Si tratta di un testimone minorenne che ha anche fornito alla polizia un breve video registrato quel giorno, oltre a preziose informazioni utili alle indagini.

“Nonostante l’accertata presenza di numerose persone sul posto, in pieno centro cittadino del paese, i poliziotti hanno riscontrato ritrosia e notevole difficoltà nel trovare testimoni diretti dell’accaduto – ha reso noto la Questura di Latina -. Ma le minuziose investigazioni svolte, corroborate da attività di natura tecnica, hanno chiarito la dinamica dei fatti”.

Dall’analisi dei social, in particolare i gruppi facebook locali, e da alcune intercettazioni telefoniche sarebbero poi emersi elementi utili per ricostruire l’accaduto. A finire in manette un 17enne di Priverno (in provincia Latina), accompagnato in un Istituto Penale Minorile e il 20enne Matteo Pozone di Sezze, che si trova ora in carcere. Secondo gli investigatori, il minorenne avrebbe colpito la vittima con uno schiaffo al volto e il maggiorenne, che pratica la boxe a livello amatoriale, gli avrebbe sferrato un violento pugno al mento che lo fatto cadere sull’asfalto, provocandogli la frattura del cranio ed un’emorragia cerebrale.

Alla base dell’aggressione – per chi indaga -nessuna lite o un motivo scatenante ma solo «la voglia di sfogarsi», approfittando del fatto che l’uomo fosse poco reattivo perché ubriaco. La vittima sarebbe stata prima avvicinata e provocata, poi aggredita. Un gravissimo episodio che, secondo gli investigatori, non ha nessuna spiegazione se non la “noia” e l’aggressività dei ragazzi coinvolti.