Monticchio all’asta, appello per salvare l’area naturale dalla vendita ai privati

05/05/2021 di

La vendita all’asta del Monumento naturale di Monticchio (Sermoneta) provoca reazioni e appelli affinché venga salvata e valorizzata l’area. Il consigliere regionale Enrico Forte ha presentato una mozione per impegnare consiglio, presidente e giunta affinché la Regione Lazio intervenga con propri fondi per acquisire l’area, in virtù del pregio storico e ambientale della zona.

«Tutta l’area – scrive Forte – rappresenta un pezzo di storia per Sermoneta, da salvaguardare e valorizzare anche in virtù della sua vicinanza con il Giardino di Ninfa. La vendita all’incanto dell’ex opificio industriale rischia di innescare ipotesi di interventi che non tengono conto della reale vocazione della zona, che va recuperata ed inserita in una forma progettuale di economia sostenibile fatta di ambiente, cultura, enogastronomia, fruizione a basso impatto delle sue unicità ambientali».

La Fondazione Caetani ha chiesto un intervento rapido e concreto per evitare che le due aree di Monticchio, nel territorio di Sermoneta, finite all’asta di un fallimento vengano acquisite da privati.

La vendita senza incanto è stata fissata al 10 maggio prossimo: prezzo base a 319.695 euro per la piena proprietà del vecchio opificio di via Monticchio 61 e della circostante area naturalistica, superficie complessiva circa 20 ettari.

La Fondazione spiega: «La salvaguardia dell’area del monumento di Monticchio e della cava adiacente all’abbazia di Valvisciolo attraverso la loro acquisizione al patrimonio pubblico ha spiegato la Fondazione – è un obiettivo necessario per recuperare un pezzo di questo territorio, riqualificarlo e valorizzarlo, anche per la vicinanza al Giardino di Ninfa. La Fondazione ha cercato di scongiurare che porzioni di territorio vengano gravate da pesanti servitù e la vendita all’incanto dell’area rischia di innescare ipotesi di interventi che non tengono conto della vocazione della zona».