VIDEO Arrestato Luciano Scibilia, originario di Latina. Uno dei pedofili più ricercati dall’Europol bloccato a Santo Domingo

20/04/2021 di

Dopo una lunga indagine è stato arrestato a Samanà, nella Repubblica Dominicana, Luciano Scibilia, pensionato 74enne originario di Latina, superlatitante condannato per abusi su minori.

Luciano Scibilia deve scontare 5 anni e 2 mesi di reclusione che gli sono stati inflitti nel 2012 per aver abusato di cinque ragazze spacciandosi per pranoterapeuta. L’uomo si era rifatto una vita nella città dominicana, celebre per il passaggio delle balene sulle sue coste, dove viveva da molti anni con una donna del posto e i suoi quattro figli, tre bambine e un bimbo. Nessuno sapeva del suo passato, nessuno immaginava che il suo nome fosse inserito tra i 19 sex offender più ricercati dall’Europol in ambito internazionale.

Tanto che, all’arrivo delle forze dell’ordine, i residenti del posto sono scesi in strada per difenderlo, salvo poi tirarsi indietro quando i funzionari dell’Interpol si sono qualificati e hanno spiegato quale fosse la situazione.

Scibilia venne arrestato nel 2008 dagli agenti della sezione reati contro i minori della squadra mobile di Viterbo. Le indagini erano scattate alcuni mesi prima, quando le insegnanti di una delle ragazze violentate notarono un brusco cambio di umore e cominciarono a dialogare con lei. L’adolescente, pian piano, si confidò e svelò quanto avveniva nel garage che il sedicente pranoterapeuta aveva trasformato nel suo studio-alcova.

L’uomo si spacciava per pranoterapeuta e prometteva alle ragazze di farle diventare bellissime. Ma, per essere sicure dell’efficacia della ‘curà, avrebbero dovuto avere rapporti sessuali con lui. Le insegnanti denunciarono il fatto alla squadra mobile, che avviò ulteriori indagini, durante le quali le ragazze, comprese le figlie della convivente dell’uomo, all’epoca tutte minorenni, confermarono le accuse. Accuse che furono ribadite anche in sede d’incidente probatorio. Il pensionato venne condannato dal Gup nel 2012 dopo il rito abbreviato.

Ad avviare le nuove indagini degli agenti del commissariato Tuscolano per risalire all’uomo, ormai latitante da quasi 10 anni, è stata la segnalazione di una delle vittime che più volte aveva denunciato che Scibilia, nonostante la sentenza passata in giudicato, fosse ancora libero e, addirittura, alimentasse costantemente il suo profilo Facebook.

Gli investigatori hanno così scoperto che l’uomo percepiva anche una pensione, che veniva riscossa mensilmente da una complice a Roma che poi girava il denaro sui conti correnti del latitante. Grazie poi alle intercettazioni telefoniche, ai controlli sui movimenti finanziari e ai post pubblicati sui social network, gli agenti sono riusciti a risalire alla città in cui viveva, bloccandolo il 16 aprile scorso mentre passeggiava per le strade di Samanà, in compagnia di un bambino di 8 anni.